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Aumentano eventi estremi costa: Livorno tra le città più colpite
Secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, da 2010 a giugno 2024 è aumentato il numero degli eventi meteo estremi nei comuni costieri: 816 (+14,6% rispetto al bilancio dello scorso anno in cui erano stati 712) su un totale nazionale di 2.086 (ossia il 39,1%) avvenuti in 265 dei 643 comuni costieri (pari al 41,2%).
In Toscana ci sono stati 54 eventi estremi dal 2010 ad oggi, 14 in più rispetto al bilancio pubblicato nel Rapporto Spiagge 2023 (40 eventi estremi). Un dato che continua a posizionare la regione a metà classifica dopo l’area del Mezzogiorno che vede la Sicilia al primo posto con 170 eventi, quasi il 21% del totale nazionale degli eventi in aree costiere. Seguono Puglia (104), Calabria (82), Campania (78).
Rispetto ai comuni più colpiti, la Toscana appare in 12°posizione con Livorno con 9 eventi totali avvenuti dal 2010 ad oggi, 4 dei quali dovuti ad allagamenti da piogge intense. A livello nazionale il comune che ha visto il maggior numero di eventi estremi nel 2024 è stato Bari con 44 totali.
Tra le altre tematiche al centro del report spiagge 2024 c’è anche l’aggravamento dell’erosione costiera. Secondo dati raccolti tra il 2006 e il 2020 da ISPRA, in Toscana il 13,8 % (40 km) dei 289 km di coste è in erosione.
Per quanto riguarda invece le concessioni balneari: secondo la mappatura – arrivata solo a fine ottobre 2023 – della commissione prevista dalla ‘Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021’, il 33% delle coste italiane è oggetto di concessioni. Un calcolo anacronistico e inesatto, come la stessa Commissione Europea ha espresso al Governo, evidenzia Legambiente, che prende in considerazione il livello nazionale senza considerare le situazioni specifiche delle regioni (come Liguria, Emilia-Romagna, Campania con il litorale occupato al 70%) e che include anche aree industriali, porti e coste rocciose. Da allora il Consiglio di Stato ha affermato con tre sentenze che le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti sono illegittime perché in contrasto con la normativa dell’Ue e che, entro il 31 dicembre 2024, tutti i territori dovranno bandire procedure di gara imparziali e trasparenti.
In particolare in Toscana non sono state avviate le procedure di gara ma nemmeno previste proroghe o rinvii.
Infine, sono anche citate buone pratiche per la gestione dei litorali per l’adattamento alla crisi climatica o contro l’erosione costiera, tra cui la creazione di dune di Posidonia (materiale vegetale spiaggiato) per il contrasto dell’erosione costiera nel Comune di Cecina (LI). Il Comune di Cecina ha avviato, a maggio 2023, un intervento contro l’erosione costiera tra il porto e lo stabilimento balneare Verde Riviera che si basa sulla creazione, in funzione anti-erosiva, di dune di posidonia. L’obiettivo è quello di proteggere sia l’arenile e le attività presente lunghi la costa, sia la riserva naturale biogenetica dei Tomboli di Cecina. Le dune sono costituite dal materiale vegetale spiaggiato, che contribuisce con un’elevata quantità di nutrienti allo sviluppo dell’ecosistema costiero e rinforza gli arenili contro i danni da mareggiate. Il tutto ad un costo, 80mila euro, molto limitato rispetto ad interventi invasivi e con opere rigide.
In questa occasione Legambiente lancia al Governo 7 proposte per il futuro delle coste italiane: 1) Attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, stanziando le risorse ed emanando il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici; 2) superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi per la difesa delle coste dall’erosione; 3) interventi di rinaturalizzazione delle coste, ricostituendo le fasce dunali e zone umide e paludose; 4) approvazione della legge sullo stop al consumo di suolo; 5) stabilire un quadro normativo unico da rispettare in tutta Italia per l’affidamento delle concessioni balneari (tramite bandi) per garantire libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiando nell’assegnazione la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale; 6) ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge; 7) costruzione, adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione e regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi.