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Esplosione a Calenzano: presidio e manifestazione. “Inaccettabili morti sul lavoro”

Esplosione deposito Eni costata la vita a cinque persone: sciopero generale provinciale. Presidio davanti sede Inail. Manifestazione in piazza Vittorio Veneto a Calenzano

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CALENZANO – Esplosione a Calenzano: presidio e manifestazione. “Inaccettabili morti sul lavoro”.

Esplosione a Calenzano costata la vita a cinque persone al deposito Eni: mercoledì 11 dicembre alle 14.30 manifestazione Cgil-Cisl-Uil in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano. Intervengono le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti.

Sciopero con presidio e manifestazione a Calenzano mercoledì 11 dicembre dopo lo sciopero dei lavoratori Eni di Livorno.

Mercoledì 11 dicembre, Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale per le ultime quattro ore del turno.

“Quello che è successo è inaccettabile. Cinque persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non torneranno mai. Altre sono ferite gravemente. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”.

Usb Firenze, insieme a Cobas e Cub Firenze, organizza un presidio mercoledì dicembre alle ore 10 presso la sede dell’Inail (via delle Porte Nuove) “per denunciare l’ennesima strage sul lavoro, il disastro ambientale che deriva dal sistema di collegamento tra la raffineria di Livorno e l’impianto di stoccaggio di Calenzano e per unirsi al cordoglio dei familiari delle vittime”.

“Si tratta dell’ennesima ferita inflitta al nostro territorio. Ancora una volta, morti sul lavoro. Ancora una volta, lavoratori che subiscono lesioni gravi. Un disastro terribile, non una sfortunata fatalità. I rischi di esplosione del deposito infatti si conoscevano bene e da anni, come denunciato nel 2020 da Medicina Democratica. Così come da anni si conoscono gli effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute degli abitanti dei luoghi vicini gli impianti di raffinamento e stoccaggio dei combustibili. Non si deve parlare di incidente, è l’ennesimo atto di guerra contro lavoratrici, lavoratori, cittadine e cittadini. È l’ennesima strage perpetrata in nome del profitto, in una guerra combattuta con le armi della deregolamentazione, dell’impunità, del ricatto tra vita, salute e lavoro”.

Lo sciopero generale del 13 dicembre, continua Usb, “sarà l’occasione per portare in piazza anche la rabbia di chi ha subito un grave lutto e di tutti quei cittadini che si trovano costretti a vivere in un territorio devastato dall’inquinamento di un sistema produttivo spietato”.

© Riproduzione riservata

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