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Donne del vino toscane, convention 2024 a Bolgheri

In Toscana sono 107 le donne del vino, il 10% dell'associazione nazionale, la più grande nel mondo. Insieme produttrici, sommelier, esperte. Presidente toscana Donatella Cinelli Colombini

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BOLGHERI – Donne del vino toscane, convention 2024 a Bolgheri.

Donne del vino toscane, insieme a Bolgheri per la convention 2024.

Sono 107 le donne del vino toscane, circa il 10% dell’intera associazione nazionale e si distinguono per il loro eccezionale attivismo Nata nel 1988, l’associazione italiana è la più grande al mondo e conta più di 1080 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte di vino in tutta Italia. Presidente associazione nazionale Daniela Mastroberardino. Per la Toscana Donatella Cinelli Colombini.

Le donne del vino sono “un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società tutta. Il nostro obiettivo è di diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo”.

La giornata si è aperta con una visita alla Tenuta San Guido, ospiti di Priscilla Incisa della Rocchetta che ha raccontato la storia della tenuta e del vino Sassicaia

Presentato il libro ‘GenerAzioni in campo Radici e percorsi del vino al femminile’, casa editrice AllAround, con gli autori Eva Panitteri e Maurizio Saggion.

Nel libro viene evidenziato come la coniugazione al femminile passi anche dall’uso degli articoli e non sia ininfluente nella considerazione di se delle donne.  Anche i dati statistici non aiutano a far emergere l’apporto femminile: “accade che i così detti valori specifici riferibili alle donne del vino, si mimetizzino entro computi molto più generici”, in altre parole nel quadro d’insieme mancano dati disaggregati. Tuttavia, balza agli occhi la distanza fra il 28% della forza lavoro e delle imprese a direzione femminile e gli organi direttivi del mondo del vino, dove le donne sono delle rarità. Eppure, nella storia del vino, le poche donne in posizione apicale hanno lasciato tracce forti come Maria Teresa d’Austria che nel 1787 istituisce il catasto dei vigneti e la classificazione dei vini di Gorizia e Gradisca oppure Giulia Vittoria Colbert moglie del marchese Falletti di Barolo che cambia, da dolce a secco, il gusto del vino ottenuto dal Nebbiolo.

Tra le donne testimonial del cambiamento nel ruolo delle donne del vino c’è  Donatella Cinelli Colombini, dal 2016 al 2022 presidente nazionale ‘Donne del Vinoì e dal 2023 presidente delle ‘Donne del Vino’ della Toscana. E, insieme a lei, anche Daniela Scrobogna, considerata una delle massime esperte di vino in Italia, e Ruenza Santandrea che ha rivestito un ruolo apicale nel Consorzio Vini Romagna, in Terre Cevico e in Alleanza Cooperative.

Le donne del vino della Toscana dall’inizio dell’anno hanno svolto corsi sul vino in due istituti turistici e alberghieri, hanno finanziato il Centro antiviolenza ‘Insieme Valdelsa’ attraverso la racconta tappi di sughero usati e hanno visitato il Museo Ferragamo, ascoltando la storia di Wanda Ferragamo, la mitica ‘magic Wanda’ capace di ispirare coraggio e talento creativo. 

Fra le socie della delegazione toscana molte nuove professioniste del vino come la grafica che disegna etichette e packaging, l’immobiliarista specializzata nella compravendita di cantine con vigneto, l’avvocatessa esperta in diritto vitivinicolo, chi si occupa di comunicazione digitale o di winehospitality. Accanto a loro produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, enologhe, esperte, giornaliste e addette ai settori commerciale e marketing del vino.

© Riproduzione riservata

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