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Dazi Usa, parlano i sindacati. Cgil e Uil ringraziano l’impegno della Regione, la Cisl: “Riduca l’Irpef”

Posizioni diverse dei confederali dopo il tavolo a Palazzo Strozzi Sacrati. Solo la preoccupazione è unanime

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FIRENZE – Dazi Usa, dopo l’incontro in Regione parlano i sindacati. 

“Prendo atto con piacere – dice Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana – dell’attenzione che la Regione ha avuto tempestivamente su un problema che rischia di essere devastante per il nostro paese. Il tempismo della risposta della Regione è un segnale incoraggiante. È stata l’occasione per una riflessione operativa, anche se molti strumenti devono essere messi in campo a livello nazionale”.

“Intanto per noi – dice Rossi – si deve puntare su aumenti salariali e rilancio della domanda interna. In questo Paese c’è un problema salariale, troppe volte il mercato è stato viziato da una corsa alle esportazioni penalizzando la domanda interna. Se noi rilanciassimo la domanda interna attraverso un aumento dei salari, potremmo assorbire una parte delle merci finora vendute all’estero. Rilanciare i salari agli italiani sarebbe anche un ammortizzatore sociale naturale. L’altra questione è che il mondo è grande per fortuna e forse dobbiamo smettere di avere pregiudizi verso altre economie presenti nel pianeta che potrebbero darci degli sbocchi interessanti per le esportazioni, si è parlato di via della Seta ma è stata demonizzata, ora dovremmo essere pronti – governo compreso – a dialogare con tutti. Non credo nella politica della guerra dei dazi e non credo neanche nella politica degli scontri. Il combinato tra rilancio dei salari e allargamento a nuovi mercati potrebbe ridurre l’impatto dei dazi Usa impatto che rischia di essere su alcuni settori pesante. E non parlo di quelli del lusso ma soprattutto dell’agroalimentare che hanno esportazioni mediane e necessitano di sostegni”.

“Per l’economia toscana non c’è solo il problema dei dazi, che aggraveranno soltanto una situazione già complicata”. A dirlo è stata la segretaria generale della Cisl Toscana, Silvia Russo, a margine dell’incontro.

“I dazi Usa arrivano in un momento già complicato – ha spiegato Russo – e aggraveranno la situazione mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, ma i problemi per la nostra economia c’erano già, come nel settore moda, che vive una crisi di sistema e su cui abbiamo sollecitato un intervento della Regione, e per altri settori della manifattura toscana, che è in forte difficoltà”.

Sui dazi, ha proseguito Russo, “noi vorremmo che la Regione si muovesse ovviamente insieme al governo e a livello europeo, per mettere insieme tutti quanti, perché per far fronte a questa situazione non possiamo essere soli. Di certo in Toscana possiamo intanto fare altri interventi per aiutare l’economia, concentrandosi su due piani: da un lato iniziative immediate, come pubblicizzare meglio le iniziative di politiche attive e formative e i bandi per le aziende, più contrattazione territoriale, per aumentare risorse per i lavoratori e incrementare anche la domanda interna; dall’altro il miglioramento delle infrastrutture, come i porti e gli aeroporti, affinché le aziende che ci sono restino qui e altre ne arrivino a investire nella nostra regione.”

“In tutto questo, se vogliamo aiutare i toscani in un momento di difficoltà – ha concluso Russo – sarebbe un segnale apprezzato anche la riduzione dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef deciso e che per noi era e resta sbagliato.”

“Accogliamo con favore le proposte della Regione Toscana in termini di finanziamenti per l’esplorazione di nuovi mercati economici oltre quello statunitense, così come riteniamo positivo l’impegno per la formazione e la creazione di opportunità per le imprese straniere che vogliono investire sul nostro territorio”. Queste le parole del segretario generale Uil Toscana Paolo Fantappiè.

“Come Uil Toscana – continua Fantappiè – ribadiamo che la vera priorità è il rilancio dei consumi interni. Per questo chiediamo con forza alle imprese di impegnarsi nel rinnovo dei contratti di lavoro nazionali e di quelli integrativi/territoriali, aumentando i salari: solo così si può restituire potere d’acquisto ai toscani e dare una vera spinta alla domanda interna”.

“Riteniamo indispensabile un progetto chiaro di reindustrializzazione della Toscana – ha concluso Fantappiè – con un piano industriale ben definito, sostenibile, capace di dare prospettive reali, concrete e strutturali. Progettualità che ad oggi purtroppo non esiste. Per questo è necessario mettere in campo idee concrete che possano rassicurare i mercati e offrire una visione credibile per il futuro dell’economia toscana tutelando le lavoratrici e i lavoratori”.

© Riproduzione riservata

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