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Turismo post Covid, la Toscana mette a punto strumenti e strategie per la ripresa

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La Regione Toscana riparte dal 2021 per programmare la promozione turistica dell’anno in corso e provare a riconquistare un’altra fetta importante delle 48 milioni di presenze, dote del 2019, registrate allora in tutto l’anno nella regione, ma di cui diciassette milioni mancano ancora all’appello, oltre nove milioni solo a Firenze e nell’area fiorentina.

Premette l’assessore all’economia della Toscana, Leonardo Marras: “Si riparte dal 2021, ma con la consapevolezza che il turismo dopo la pandemia sarà probabilmente diverso e bisogna tenerne conto per farsi trovare pronti”. Una sfida, su più fronti, che passa, elenca ancora Marras, “da una revisione del testo unico sul turismo, perché ci dobbiamo chiedere se sia attrezzato a rispondere alle esigenze di oggi, da una definizione chiara dei compiti di ciascuno,  con una funzione di coordinamento affidata alla Regione ma di fatto tutti sullo stesso piano: Regione e Comuni. E passa, aggiunge, anche da una raccolta di dati omogenea e continua, dal basso e nei territori, dove le nuove tecnologie possono essere di aiuto e utili a tracciare un profilo, quasi in tempo reale,  del turista che ci visita, e dove sarà necessario un osservatorio permanente”.

L’occasione per parlarne al Palazzo dei Congressi  di Firenze, durante l’incontro organizzato da Regione, Anci Toscana e Toscana Promozione Turistica: quasi duecento persone in sala e più di cento collegate da remoto, in videoconferenza. Un momento per riflettere tutti insieme sul ruolo degli ambiti turistici e Comuni nelle programmazioni future e per fare il punto sui progetti, i lavori in corso e i nuovi strumenti a disposizione.

“Se i problemi aperti sono ancora molti, a partire da quelli, umanitari ed economici, provocati dalla crisi in Ucraina, sappiamo di avere davanti un periodo che ci offre comunque grandissime opportunità – commenta il responsabile alle politiche per il turismo di Anci Toscana e sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini – Possiamo ripartire, e questa ripartenza deve avvenire proprio dai territori, dai Comuni”. “La collaborazione con la Regione è più che mai determinante – aggiunge -, perchè solo armonizzando le politiche turistiche locali con quelle regionali possiamo sfruttare le potenzialità di un brand come quello toscano, che ha basi solide ma deve aprirsi al futuro: con l’uso degli strumenti digitali, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, la valorizzazione della tipicità e dei prodotti locali, la declinazione delle offerte per i diversi tipi di turismo, la collaborazione tra pubblico e privato. Il lavoro fatto con gli ambiti in questi ultimi mesi ci dice che siano sulla strada giusta. Siamo pronti”.

Per tracciare la via vengono in soccorso i numeri analizzati dagli esperti. E i primi numeri riguardano proprio il 2021, l’anno del ritorno degli europei, l’anno dove ha vinto l’outdoor, il turismo all’aria aperta, e maggiormente ha sofferto il comparto alberghiero: l’anno in cui  c’è stata una netta ripresa   – la crescita toscana è di dieci punti percentuali superiore alla media italiana (+43,2% rispetto al -54% in caduta libera del 2020: e poteva andare ancora peggio se non ci fossero stati tantissimi turistici domestici, più che negli anni passati) – ma i livelli pre-pandemia restano ancora lontani e la situazione internazionale (non solo quella sanitaria) complicata.

Le statistiche segnano nel 2021 in Toscana, racconta Irpet, un -31,5 per cento rispetto al 2019 nei primi undici mesi dell’anno, oltre diciassette milioni di presenze in meno (ovvero turisti per giorni di pernotto) e 3,5 miliardi di euro di consumi mancati, quasi un terzo. Dei 9,2 milioni di presenze extraeuropee perse tra il 2019 e il 2020, nel 2021 ne sono state recuperate solo 394 mila.  Ne restano da riconquistare 8,8 milioni, quasi la metà del totale regionale. Oltre 12  mila addetti rimasti senza lavoro, più di cinquemila solo tra Firenze e il Chianti. Ed è una cifra che dice già tutto su dove concentrarsi. A venire meno sono stati infatti soprattutto i turisti delle città d’arte, il 69 per cento in meno, le più penalizzate. Un dato confermato anche dalla ricerca di Mastercard sugli acquisti con le carte del proprio circuito: l’unica città dove nel 2021 la spesa straniera è riuscita ad avvicinarsi ai dati pre-pandemia è Arezzo (-4,5%). A Firenze le transizioni di turisti non italiani si sono dimezzate, quelle di Lucca ridotte di un quarto, a Pisa e Siena di un terzo, a San Gimignano anche di più e a Montecatini Terme del 41 per cento.  Decisamente meglio sono andate invece le località balneari, apprezzate dai turisti toscani ma anche del resto d’Italia.

Lo sguardo e le attese per il 2022 rimangono ancora concentrate sul turismo italiano e dai paesi europei più vicini, pur non mancando segnali di ripresa incoraggianti sugli arrivi da Stati Uniti e Inghilterra. Ma per tornare ai livelli del 2019 si dovrà probabilmente attendere il 2023 o 2024. Nello scenario migliore si prevede che quest’anno potranno essere recuperati solo altri 9 milioni di presenze sulle diciassette che sono mancate.

Quanto alle ricette per  recuperare il terreno perduto e diventare ancora più attrattivi, stamani si è ragionato evocando più volte un turismo sempre più esperienziale, dove i luoghi non sono solo da visitare ma da vivere. Si è parlato pure di crowd storytelling, nuova frontiera dove  i turisti stessi sono coinvolti nel racconto della Toscana. Sono stati rammentati inoltre progetti specifici sui matrimoni, i cammini, i viaggi in bicicletta, il golf e  l’enogastronomia e l’artigianato di “Vetrina Toscana”, che si sovrappongono ai sette temi di viaggio in cui da due anni è organizzata l’offerta turistica della regione, ovvero dalla vacanza al mare al ritorno nei borghi e ai sapori autentici in fuga dalle città, dalla vacanza all’aperto per ricaricarsi in mezzo alla natura al viaggio che diventa occasione per vivere eventi e cultura, dalla vacanza nel segno del relax e della cura di sé alla scoperta delle città d’arte o soggiorni anche più lunghi in strutture dove poter ‘villeggiare’ (magari in smart working).

Novità in vista per www.visittuscany.com, il sito ufficiale della destinazione Toscana gestito da Fondazione Sistema Toscana per conto della Regione, tre milioni di visitatori unici l’anno scorso e molti di più sui social. Make, lo strumento collaborativo di visittuscany.com al servizio dell’ecosistema turistico della Toscana, si dota infatti di un nuovo strumento dedicato agli Uffici di informazione ed accoglienza turistica della regione.

© Riproduzione riservata

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