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Giù fatturato ed esportazioni del calzaturiero toscano nel primo trimestre del 2024

L'allarme del comparto di Confindustria: "Prosegue il rallentamento della seconda metà dello scorso anno"

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In difficoltà il comparto calzaturiero regionale nel primo trimestre del 2024. Si registra una contrazione sia dell’export (-9,7% in valore) sia del fatturato (-10,1%). 

Lo scenario, non certo positivo, emerge dall’ultimo report realizzato dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici, che evidenzia anche una flessione degli acquisti delle famiglie italiane (-1,6% in quantità e -0,7% in spesa).

Nel primo trimestre in Toscana l’export è in calo del 19,7% in valore. Le prime 5 destinazioni dell’export toscano, che coprono il 57,3% del totale, sono risultate Usa (+20,3%), Francia (+1,1%), Cina (+42%), Svizzera (-81,7%) e Paesi Bassi (-5,7%). Il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, un calo di 57 aziende sullo scorso dicembre, tra industria e artigianato, accompagnato da un saldo negativo di 542 addetti. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da Inps nel primo quadrimestre dell’anno per le imprese toscane della filiera pelle, si registra un aumento del 251 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023: sono state autorizzate 2,5 milioni di ore, un numero superiore del 972 per cento anche rispetto alla situazione pre-emergenziale dei primi 4 mesi 2019.

Sulla situazione nazionale interviene Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici: “Archiviato il 2023 con una sostanziale tenuta nel fatturato, (14,58 miliardi di euro, +0,6% sul 2022) e nell’export, sebbene con volumi già in sofferenza, in avvio 2024 è proseguito per il calzaturiero il rallentamento iniziato nella seconda metà dello scorso anno, divenuto ora ancor più marcato, con una forte riduzione degli ordinativi e dell’attività produttiva (l’indice Istat della produzione industriale segna nei primi 3 mesi un -20,5%). La consueta indagine condotta a maggio tra i nostri associati ha evidenziato un calo del fatturato per il 68 per cento del campione, con una fetta non trascurabile di associati (18%) che ha riportato una contrazione addirittura superiore al 20%. Inoltre, il sentiment degli imprenditori non mostra fiducia: solo l’11% confida in un miglioramento dell’evoluzione congiunturale nel secondo trimestre, che secondo le previsioni degli intervistati è destinato a chiudersi con un calo del fatturato attorno al -7,4% su aprile-giugno 2023. Oltre l’80% prevede un’inversione di rotta non prima del 2025”.

Nel report emerge come, per quanto riguarda le esportazioni (cui viene destinato l’85% della produzione nazionale), nel primo trimestre 2024 siano state vendute 51,9 milioni di paia (6 milioni in meno rispetto agli stessi mesi dello scorso anno), per 3,17 miliardi di euro. Dopo un gennaio di tenuta (almeno in termini di valore: +1,4%), la dinamica si è fatta più penalizzante a febbraio (-6,2%), fino a registrare in marzo un crollo nell’ordine del 20 per cento.

L’analisi per tipologia merceologica mostra flessioni, sia in quantità sia valore, per tutti i comparti. In particolare, quello delle calzature con tomaia in pelle, primo per importanza con un’incidenza del 65 per cento sulle vendite estere in valore, segna un -8,6 per cento in volume con un -7% in valore rispetto ai primi tre mesi del 2023.

© Riproduzione riservata

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