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Pd, nella Campi di Fossi la vera batosta in Toscana. Con ko di sinistra e M5S

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Pd, nella Campi di Fossi la vera batosta in Toscana. Con ko di sinistra e M5S.

Cappotto è stato. In Toscana il Pd ha perso 5-1. Con un’unica vittoria, quella di Pescia, contro un avversario civico.

Nonostante i dem in Toscana siano andati al ballottaggio in ben sei Comuni su sei.

Una sconfitta poco consolatoria da primo partito, il più votato al primo turno in Toscana. 

Ma il ko più clamoroso, la batosta vera in Toscana il Pd l’ha rimediata a Campi Bisenzio.

Cittadina di quasi 50mila abitanti in provincia di Firenze di Emiliano Fossi, il neo segretario Pd Toscana nonché deputato che di Campi Bisenzio è il sindaco uscente, dimissionario per le politiche 2022. Campi Bisenzio è stata commissariata per questo motivo.

A Campi Bisenzio il centrodestra spaccato si è fatto fuori da solo al primo turno.

Con due candidati litiganti.

E al ballottaggio il Pd con Fabbri è andato con circa dieci punti di vantaggio del primo turno rispetto ad Andrea Tagliaferri, architetto poco più che trentenne sorretto da Sinistra e Movimento 5 Stelle.

Ed è proprio nella Campi Bisenzio di Fossi che il Pd ha rimediato una sonora débacle, battuto al ballottaggio di 15 punti, 57,3% del neo sindaco Tagliaferri contro 42,7% di Fabbri.

Fossi sulla sconfitta Pd di Campi Bisenzio: “Una sconfitta dolorosa che è frutto di divisioni del centrosinistra radicate nel passato che non siamo riusciti a superare – di cui mi prendo la mia parte di responsabilità – sommate a un voto contro il Pd che ha visto Fratelli d’Italia festeggiare come se avesse vinto. Una brutta immagine per il popolo del centrosinistra che mi auguro riesca, grazie anche al lavoro di Fabbri, a ricomporsi. Non consola, ma merita però di essere citato, il bel risultato di Pescia con Riccardo Franchi che ci riporta dopo anni alla guida del Comune”.

Poi: “Sappiamo che non si ricostruisce un partito in due-tre mesi, ma i problemi che il voto ci riporta sono quelli che abbiamo evidenziato quando abbiamo costruito la piattaforma congressuale: un Pd distante dai territori, con una identità poco chiara e una proposta politica da aggiornare, mettendo al centro le questioni centrali nella vita delle persone, dalla sanità, al lavoro, alla casa, ai trasporti, all’ambiente”.

Così come la segretaria nazionale Elly Schlein commentando subito lapidaria “Sconfitta netta”, aggiungendo “Da soli non si vince”.

Che è già un passo avanti non di poco conto rispetto al Pd guidato da chi, prima di lei, il pisano Letta, di perdere non ammetteva mai nonostante una sconfitta via l’altra.

Da soli non si vince, ha detto Schlein.

Lo sa bene il centrodestra riconfermatosi in Toscana in tutti e quattro i Comuni, Massa, Pisa, Siena, Pietrasanta, in cui ha raggiunto il ballottaggio.

Per vincere a Massa e a Pietrasanta il centrodestra, spaccato al primo turno, ha dovuto fare buon viso. E tornare tutti insieme appassionatamente. Con un bel sorriso di grande amore e unità ritrovata da parte di tutti.

Soprattutto a Massa, dove il sindaco uscente, il leghista Persiani, era addirittura stato sfiduciato, quindi decaduto, dagli alleati Fratelli d’Italia. Al punto da portare Massa al commissariamento alla vigilia della amministrative.

Adesso aspettiamo la composizione delle giunte.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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