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Keu, dalla Regione Toscana 8 milioni per bonifiche.
La Regione Toscana, “seguendo tutti gli iter di legge previsti”, ha la volontà di sostituirsi agli enti preposti per le bonifiche dei siti inquinati dal Keu.
Lo ha affermato oggi mercoledì 19 aprile il presidente della giunta regionale Eugenio Giani, rispondendo a un’interrogazione presentata dalla consigliera regionale Irene Galletti, capogruppo Movimento 5 Stelle.
Giani: “Abbiamo stanziato 5 milioni di euro nel bilancio di previsione e con la prossima variazione abbiamo stanziato 8 milioni di euro”, sottolineando come sia necessario seguire le indicazioni normative per potersi sostituire a chi deve fare le bonifiche in modo da accelerare l’iter.
Giani ha sottolineato che la Regione si costituirà parte civile nel processo: “Non c’è niente di più trasparente e diretto che possa essere fatto rispetto a quanto sta facendo la Regione Toscana, in stretta collaborazione con la direzione investigativa antimafia e le forze dell’ordine”.
Galletti:”Qui rischiamo una nuova terra dei fuochi. I controlli a cui si riferisce la giunta sono del 2021 e siamo nel 2023. Ci sono 13 siti che attendono ancora di essere bonificati”.
Giani ha ricordato che la Regione ha finanziato con 97mila euro una convenzione tra Arpat e Università di Pisa per approfondire comportamento e impatto del Keu. “Sulla base delle informazioni di cui disponiamo si ritiene di poter escludere che il Keu possa essere stato commercializzato direttamente dal Consorzio Aquarno per singoli interventi edilizi o di infrastrutture”.
Irene Galletti ha presentato un’interrogazione in relazione alle recenti rilevazioni sul Keu e agli sversamenti non noti, chiedendo “in che modo la giunta pensa di attivarsi per l’immediata verifica della presenza di keu nelle aree della Toscana dove può essere stato sversato a seguito di appalti pubblici o vendite da parte del Consorzio, e per la successiva rapida bonifica e monitoraggio delle matrici ambientali e della salute delle persone”.
“Più si attende maggiori sono la diffusione del danno e il rischio di richieste risarcitorie. Peraltro la Regione, dismesso l’unico soggetto deputato allo studio delle aree inquinate, il Coreas, non risulta ad oggi aver intrapreso, con l’organo a questo succeduto, azioni relative alla questione keu”.