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FIRENZE – Rifiuti in Toscana, approvato a maggioranza il Piano regionale.
Il Consiglio regionale della Toscana ha approva a maggioranza l’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’economia circolare.
Piano approvato con i voti della maggioranza 22 a favore da Partito Democratico e Italia Viva. Voti Contrari di opposizione: 13 da Lega Salvini, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Movimento 5 Stelle.
Respinti tre ordini del giorno del Movimento 5 Stelle, otto di Fratelli d’Italia e due di Lega.
Nel corso del confronto in Aula, si legge in una nota del Consiglio regionale della Toscana, presidente Antonio Mazzeo, emersa la disponibilità della maggioranza ad affrontare in commissione i temi presentati negli ordini del giorno.
“Di qui la decisione della Lega di ritirare altri dieci ordini del giorno, così come ritirato uno di Fratelli d’Italia, per ripresentarli sotto forma di atti d’indirizzo in commissione. La presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis, Pd, ha espresso in Aula la disponibilità della maggioranza ad affrontare nella stessa sede, sganciati dall’adozione del Piano, anche i temi degli ordini del giorno respinti nel corso della seduta di oggi”.
De Robertis: “Questo piano è la visione che questa Regione ha della gestione dei rifiuti urbani (ma non solo) per i prossimi dodici anni. Tra fase transitoria al 2028 e successiva fase a regime, pianificata fino al 2035″.
Ad aprire il dibattito il consigliere Massimiliano Riccardo Baldini, Lega. Per Baldini “Piano che abdica alla funzione di dare indicazioni sugli impianti per il trattamento dei rifiuti, nonostante la Toscana risenta di un deficit impiantistico che tutti sollecitano a colmare, affinché siano garantite autosufficienza, salvaguardia dell’ambiente e abbattimento dei costi in tariffa”.
Elisa Tozzi, Fratelli d’Italia: “Un Piano che detta le linee guida sulla base di un approccio ideologico: un esempio è il mancato inserimento nell’ambito di questo ciclo della termovalorizzazione. Inoltre lascia nell’incertezza il tema centrale, ovvero dove e quando faremo gli impianti. Di economia circolare se ne innescherà pochissima”. Per Tozzi “forte ritardo generale con cui arriva il documento. Per quanto riguarda l’Ato centro la scelta è stata quella di non intervenire, perché la piana fiorentina è intoccabile. Infine non si danno risposte ai cittadini che oggi continuano a scontare una tariffazione abnorme”
Irene Galletti, Movimento 5 Stelle, sottolinea “l’opposizione del Movimento 5 Stelle alle tecnologie che riguardino l’incenerimento, come i gassificatori. Per questo riteniamo positiva la decisione di abbandonare il progetto del gassificatore a Empoli, anche se si tratta solo di un tassello in un quadro generale che non ci soddisfa. Respingiamo inoltre l’idea di un Ato unica regionale perché ogni Ambito deve essere in grado di trattare autonomamente i propri rifiuti, anche per abbattere il costo dei trasporti”.
Stefano Scaramelli, Italia Viva: “Atto importante che presenta aspetti di novità dell’economia circolare, con aree della Toscana che possono dare un aiuto concreto all’area fiorentina attualmente più in sofferenza. La programmazione dei rifiuti si pone l’obiettivo dell’autosufficienza regionale, semplifica le procedure e deve sensibilizzare anche i cittadini per comprendere i progetti nuovi messi in campo”
Per Alessandro Capecchi, Fratelli d’Italia: “Se Ato non fa il piano d’ambito deve intervenire la Regione, sentite le province, ma le zone dove non si fanno impianti nuovi continuano così ad essere agevolate. Nel 2021 informativa dell’assessore Monni, ma il piano è arrivato solo nel 2023 in Consiglio, non siamo sponsor dei termovalorizzatori, ma non vediamo soluzioni alternative”.
Elena Meini, Lega Salvini ha parlato della necessità di potenziare l’agenzia regionale Arpat, fino ad arrivare a focalizzare l’attenzione sulla Valdera: “Non può continuare ad essere e non sarà terra di rifiuti di tutta la Toscana”.
Marco Landi, Lega Salvini, portavoce opposizione: “Si tratta di un Piano complesso e noi abbiamo cercato di supportare i lavori della commissione nel miglior modo possibile. Il Piano viaggia su due binari. Il primo è quello dell’approvazione del piano, l’altro è quello delle manifestazioni di interesse. Si lavora su 39 impianti. Tra questi manca l’impianto di Empoli e non è cosa di poco conto. La legge regionale di riferimento la n.69 del 2011 è stata fatta prima del Piano che andiamo a modificare e dovevamo incidere meglio sulla legislazione.
Gli impianti in fase di approvazione sono ancora poco rilevanti e stiamo andando dentro una buca, con i numeri che ci sono, non è credibile oggi che si possa arrivare a togliere il 35% dei rifiuti dalla discarica ed è molto difficile avvicinare quell’obiettivo della riduzione al 10% programmato entro il 2035. Approvare un Piano dei rifiuti senza mettere mano alla legge non può che portare al fallimento di questa iniziativa”.
Monia Monni, assessore regionale ambiente: “Si tratta di una sfida di sistema che non mette in contraddizione industria e ambiente, nel rispetto della normativa vigente e senza arretrare nel nostro impegno politico. Sulle tariffe c’è una grande confusione, perché lo smaltimento ne è solo una parte e il costo della discarica è ancora troppo competitivo rispetto ad altre tecnologie. Il nostro cambiamento è già in atto e lo realizziamo con questo Piano. Come nel caso dell’impianto di Scarlino, il nostro obiettivo non è quello di scaricare sui territori, ma di decidere insieme a loro. La soluzione è nei processi condivisi. Una strada nuova che ci porterà ad essere più sostenibili e competitivi. Un cambiamento che non si impone, ma si costruisce con impegno”.