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Autobus sventrato dal guard rail sulla A1, si indaga per omicidio stradale

Aperto un fascicolo dalla Procura di Arezzo. Dimessi dagli ospedali quasi tutti i feriti, i più gravi alle Scotte di Siena

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AREZZO – Incidente mortale sulla A1 all’altezza di Badia al Pino, l’ipotesi è di omicidio stradale.

La Procura di Arezzo, con il pm Angela Masiello, all’indomani dell’evento drammatico, ha aperto un fascicolo sull’incidente che ha coinvolto il 4 agosto nel tratto della A1 fra Valdichiana ed Arezzo all’altezza di Badia al Pino un pullman di turisti cinesi, con un bilancio di un morto e 25 feriti. 

Un momento dell'intervento dei vigili del fuoco sul pulllman sventrato (foto vigil del fuoco su X)
Un momento dell’intervento dei vigili del fuoco sul pulllman sventrato (foto vigil del fuoco su X)

Il pullman, che andava in direzione Firenze, questo quanto ricostruito, era guidato da un autista polacco, rimasto sotto choc, che sarà sentito per capire la dinamica dell’incidente. Dopo essersi adagiato su un fianco l’autobus è stato sventrato da un guard rail in una dinamica, al vaglio degli agenti della Polstrada, che ha ucciso un passeggero e fatto 24 feriti. 

Nella mattinata del 5 agosto è stato fatto anche il punto dei feriti davanti al nosocomio aretino: i 10 arrivati all’ospedale San Donato di Arezzo sono stati dimessi, così come 11 dei 12 portati all’ospedale valdarnese della Gruccia, dove è rimasta ricoverata una donna, dimessa in giornata. I feriti più gravi sono al momento all’ospedale delle Scotte di Siena. 

Ha funzionato, questo il bilancio finale delle operazioni di soccorso, il piano delle maxi emergenze, che ha impiegato in poche ore sul posto 14 ambulanze, altri mezzi di soccorso, tre elicotteri, uno proveniente anche da Bologna,  il Pegaso della Regione e due elicottteri Drago dei vigili del fuoco. 

L’emergenza è stata gestita dalla Centrale operativa del 118 dell’Asl Toscana Sud Est di Arezzo in sinergia con gli ospedali e i pronto soccorso di Arezzo e Valdarno e delle Scotte di Siena vigili del fuoco, forze dell’ordine e associazioni di volontariato.

“La prima chiamata che arriva alla Centrale è la più importante perché si parte da quella per iniziare a delineare lo scenario e l’entità dell’incidente – spiega Luca Pancioni, coordinatore infermieristico del gruppo maxiemergenze 118 – si predispone nell’immediato l’invio dei primi medici e infermieri soccorritori, mentre gli altri mezzi in supporto iniziano l’avvicinamento fino ad arrivare al luogo dell’incidente in caso di necessità. Fondamentale, in queste situazioni, è la sinergia con tutti gli attori coinvolti, dai primi soccorritori sul posto al trasporto dei pazienti fino ai pronto soccorso degli ospedali”.

Le direzioni dei presidi ospedalieri di Arezzo e del Valdarno si sono attivate immediatamente, insieme ai rispettivi pronto soccorso e ai vari reparti, per la gestione dei pazienti in arrivo. È stato attivato il Peimaf – Piano emergenza interno massiccio afflusso di feriti – per la predisposizione di posti letto e personale medico specialistico quali radiologi, chirurghi, anestesisti, ortopedici e pediatri per una presa in carico tempestiva. Nel pronto soccorso del San Donato di Arezzo è stata utilizzata l’intera area open space per l’intermedia e alta intensità recentemente inaugurata per favorire una migliore gestione dei pazienti da parte del personale medico e infermieristico. “Il sistema ha risposto in modo ottimale – sottolinea il dottor Maurizio Zanobetti, direttore dell’Area dipartimentale provinciale aretina di medicina d’urgenza e pronto soccorso e direttore del pronto soccorso del San Donato – l’emergenza urgenza, pur attraversando un periodo di difficoltà a livello nazionale per la ben nota perdita di vocazione del personale medico ed infermieristico per questo lavoro, ha dimostrato ancora una volta come il sistema sanitario nazionale sia il cardine della presa in carico dei pazienti e l’emergenza uno dei suoi punti di forza maggiori“.

“Le diverse professionalità in campo sono fondamentali in tutte le fasi di eventi critici come quello accaduto nella giornata di ieri in autostrada – sottolinea il direttore generale dell’Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso – ringrazio tutti i medici e il personale infermieristico del 118, dei pronto soccorso e degli ospedali per il lavoro affrontato con grande professionalità e dedizione, un ottimo coordinamento che ha portato ad una gestione puntuale di uno scenario critico visto anche il numero di persone ferite. Un ringraziamento va anche al personale dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e del volontariato che hanno contribuito in maniera fondamentale alla rapida gestione dell’emergenza”.

Da sinistra Luca Pancioni coordinatore infermieristico maxi emergenze 118, il direttore 118 Simone Nocentini, la direttrice del PO di San Donato Barbara Innocenti, l’infermiera Maria Miniati, la dottoressa Sara Francini e il dottor Ilya Agishev del pronto soccorso e Samuele Pacchi, coordinatore infermieristico del 118

© Riproduzione riservata

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