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Ponti in Toscana, 260 milioni da Governo. “Manca personale”

In Toscana 4.714 ponti. Nardella: "Stanziare risorse per manutenzione. Nel territorio fiorentino 1021 ponti tutti ispezionati". Incontro organizzato a Firenze da Upi

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FIRENZE – Ponti in Toscana, 260 milioni da Governo. “Manca personale”.

Alle province toscane 260 milioni di euro da parte del ministero delle Infrastrutture per interventi sui ponti.

I ponti nelle nove province della Toscana sono 4.714, presenti soprattutto nelle province con maggiore estensione territoriale e stradale. Vale a dire Siena, Arezzo e Grosseto.

E’ quanto emerso nell’incontro ‘Studi e azioni per l’applicazione delle linee guida per i ponti esistenti in Toscana’ organizzato da Upi Unione delle province della Toscana, all’ Auditorium Sant’Apollonia di Firenze.

Presenti il sindaco Dario Nardella, l’assessore regionale Stefano Baccelli, il presidente di Upi Toscana e della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti. Il presidente delegato di Upi Toscana alla viabilità e delegato di Anci ai lavori pubblici Francesco Limatola. Paolo Del Soldato del Collegio degli Ingegneri della Toscana. Sandro Chiostrini dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze, dirigenti regionali e provinciali.

Nardella: “La manutenzione dei ponti è fondamentale. Non possiamo ricordarci della questione della manutenzione dei ponti solo quando accadono tragedie come è successo per il ponte Morandi a Genova. Mi colpisce molto che il Governo invece di mettere a disposizione delle Province e delle Città metropolitane le risorse per la manutenzione di questo patrimonio viario fondamentale metta i soldi per l’avveniristica opera del ponte sullo Stretto di Messina”.

Ai 260 milioni di euro di investimenti assegnati con decreti ministeriali dal 2021 al 2029, rende noto Upi, si sommano altri 250 milioni di euro per interventi sulla rete stradale. E quasi 20 milioni di euro per manutenzioni sulle strade collocate nelle aree interne. 

Upi: “Tutta questa mole di risorse richiederebbe la presenza di strutture tecniche e anche amministrative adeguate per poter celermente elaborare progettualità e dare attuazione agli interventi. Ad oggi nelle Province ci sono 1.450 addetti rispetto ai 3.700 del periodo prime della riforma Delrio del 2014. Nonostante la riduzione di personale, sulla base dei dati di Upi Toscana, emerge che dei 116 interventi già realizzati (per ponti e strade) sul decreto ministeriale del 2018 per 60 milioni di euro siano in una forbice tra l’82 e il 70% di somme spese e lavori realizzati. Comprendendo anche il decreto ministeriale 2020, dei 214 interventi previsti, pari a 94 milioni, è stata già spesa la metà nei cinque enti sottoposti a verifica, con punte oltre il 70%”.

Gianni Lorenzetti, presidente Upi Toscana: “A seguito della tragedia del Ponte Morandi come province italiane, e quindi anche toscane, presentammo per il biennio 2020/2021 un piano di fabbisogno con 1.500 progetti per due miliardi di euro di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture che stiamo completando in questi mesi. In quel periodo l’Anas poteva contare su finanziamenti pari a 22.000 euro a chilometro per manutenzioni ordinarie e straordinarie. Contro i 2.000 euro a chilometro delle province. Pur gestendo noi l’80 per cento della rete viaria nazionale una situazione non accettabile e che dimostrava la penalizzazione dei nostri enti.

Oggi riconosciamo l’impegno degli ultimi Governi e del Parlamento nel riequilibrare la situazione. E dare maggiore prospettiva alle Province con l’assegnazione di risorse pari a 14 miliardi per gli investimenti stradali e i ponti fino al 2036. Consapevoli del fatto che una rete stradale ben mantenuta è essenziale per il progresso e la sicurezza. Favorendo la mobilità dei cittadini, stimolando l’economia e lo sviluppo territoriale”.

“Mi preme sottolineare inoltre il prezioso supporto e l’aiuto assicurato dalla Regione Toscana in particolare per quanto riguarda i ponti di sua proprietà. Ciò detto molto resta da fare. Ed è sempre più evidente la necessità di una sburocratizzazione ad hoc del settore e un rafforzamento consistente degli enti provinciali in termini di personale specializzato. Per assicurare la realizzazione dei piani previsti, altrimenti a rischio“.

Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto e delegato alla viabilità e ai lavori pubblici per Upi Toscana: “Le Province toscane in questi anni post riordino sono state indebolite pesantemente nelle loro strutture tecniche e amministrative. Perdendo oltre 2.000 unità di personale. E presentando uno squilibrio di parte corrente certificato dal Ministero pari a 87 milioni di euro. Con il duro lavoro di questi anni siamo riusciti a stabilizzare la situazione. Ma è evidente che per rispettare gli adempimenti previsti dalle linee guida sui ponti e per realizzare in tempo tutte le opere previste è necessario assicurare personale specializzato in progettazione e gare pubbliche. Diversamente avremo a metà 2025 la classificazione completa dei livelli di attenzione dei ponti. Ma non potremo intervenire con celerità, con il rischio di chiusure e limitazioni che metteranno in difficoltà cittadini e imprese”.

“È ora di ripristinare la situazione di efficacia minima delle Province. Per questo l’occasione della riforma per il potenziamento degli enti all’esame del Senato in questi giorni rappresenta l’occasione imperdibile per mettere ordine nell’interesse di quanti, nelle aree urbane e nelle aree interne della nostra regione, attendono di avere una rete viaria moderna e sicura utile allo sviluppo economico e sociale”.

 

Nardella: “Necessario avere una strategia ed una pianificazione che consenta agli enti locali, fra cui Province e Città metropolitane, di disporre di risorse per avere una manutenzione completa dei ponti”.

“Noi abbiamo nel territorio metropolitano fiorentino 1021 ponti. Sono praticamente tutti ispezionati, quindi sono tutti sotto controllo. Ma abbiamo a disposizione un fondo di appena 23 milioni da spendere da qui ai prossimi tre anni, ed un fondo di altri 28 milioni da qui ai prossimi sei anni. Stiamo parlando quindi di 51 milioni di euro in più anni, è una miseria. E se dovessimo fare una stima delle risorse che servirebbero per una manutenzione completa, dettagliata, da qui ai prossimi anni, parleremmo di dieci volte tanto, ovvero di almeno 500 milioni. Si pensi prima a creare le condizioni perché tutti i ponti dei nostri territori siano tenuti nelle condizioni ottimali, e poi magari a progetti ulteriori”.

Nardella ha portato l’esempio del ponte Vespucci a Firenze, per cui è in atto un piano da 4 milioni di euro, sul bilancio comunale, per la messa in sicurezza: “A settembre potremo consentire nuovamente il passaggio dei mezzi pesanti come gli autobus, ed entro fine novembre termineremo davvero tutti gli interventi. Ma pensate che si parla di 4 milioni di euro per un solo ponte, peraltro comunale e pure piuttosto piccolo”.

© Riproduzione riservata

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