Getting your Trinity Audio player ready...
|
FIRENZE – Amministrative 2024, Tomaso Montanari lancia ’11 agosto’
Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, lancia l’associazione 11 agosto in vista delle elezioni amministrative 2024 a Firenze.
Appuntamento con il debutto dell’associazione ’11 agosto’ giovedì 8 febbraio 2024.
Come illustra Tomaso Montanari, “L’Associazione 11 agosto nasce per far irrompere nel chiuso della politica fiorentina altre parole, altri temi, altre urgenze. Si rivolge innanzitutto alle persone. Non so se questo porterà a unire le forze politiche che vogliono cambiare lo stato delle cose: vedremo. E non so se a quel punto una lista civica mi chiederà di candidarmi al Consiglio comunale. So che se succedesse, questo sarebbe perfettamente compatibile con la mia carica di rettore (a Siena, fuori da ogni conflitto di interesse)”.
Montanari: “Abbiamo scelto il nome ‘11 agosto’ perché pensiamo che Firenze si debba liberare: da troppo tempo questa città è oppressa da una cappa di grigiore, conformismo, cinismo. Da una grande tristezza: ognuno prova a salvarsi da solo. Dov’è finita la Firenze coraggiosa, piena di fantasia e di voglia di cambiare il mondo? In una lettera a Paolo VI, Giorgio La Pira descriveva proprio quella Firenze, coraggiosa e capace di cambiare se stessa e il mondo: «Pensavo: ma infine cosa ha fatto Firenze per essere sempre “attaccata”? Ha contestato la guerra (Convegni pace etc.), ha contestato l’ingiustizia (Pignone, Galileo, etc.), ha contestato la scuola (“lettera ad una professoressa”), ha difeso i deboli, gli oppressi ed ha fatto argine ai potenti ed ai ricchi: ha fatto male?»
Era una Firenze che sapeva disobbedire, senza timore di essere attaccata. Questa lettera di un sindaco a un papa l’abbiamo ripubblicata, io e Beniamino Deidda, in un piccolo libro recente dedicato alla ‘Disobbedienza profetica’ di Firenze: e sono felice che tra i primi fondatori dell’associazione ci sia proprio Beniamino. Tutte e tutti insieme, possiamo ridare voce a quella Firenze. Tutti i giornali della città parlano di alleanze, candidature, strategie e tattiche. Ma è proprio quella lingua triste che soffoca la fantasia e uccide la gioia di partecipare. Se sapremo tornare a parlarla, quella lingua, allora un vento nuovo potrà irrompere nelle stanze fredde e senza sole della politica politicata. Sarà un’altra politica”.
Prosegue Montanari: “Contribuire a costruire la pace, prendersi cura di un mondo in pezzi, non è mai apparso tanto urgente: è questa, lo sappiamo, la missione più alta della nostra Firenze. Ma oggi Firenze stessa appare smarrita: prigioniera di un sistema di potere chiuso e sordo, incapace di cambiare lo stato delle cose. Invece, bisogna trovare la fantasia e la forza per voltare pagina. Da tante parti, in questi mesi, vengo esortato a candidarmi a sindaco della città. Sono grato per questa fiducia. Ma sono profondamente convinto che la soluzione non sia collocare una singola persona in alto, bensì prendersi cura di ogni singola persona, a partire da chi sta più in basso.
«Sortirne insieme», appunto: è così che don Lorenzo Milani definiva la politica. Per provare a farlo, insieme alle persone con cui da anni condividiamo idee e lotte, abbiamo deciso di fondare un’associazione. A differenza di chi governa oggi la città, abbiamo già un lavoro, e non vogliamo cambiare vita: ma vogliamo dedicare un po’ del nostro tempo al bene comune. Allora, cominciamo con un’associazione: l’abbiamo chiamata ’11 agosto’. È la data della liberazione di Firenze, l’inizio del riscatto e della ricostruzione. Il momento in cui il sole di un futuro migliore iniziò a sorgere sulle rovine dei ponti dell’Arno fatti saltare dai nazi-fascisti in fuga. Quella voglia di futuro e di ricostruzione oggi serve anche a noi!
Anche oggi sentiamo che Firenze si deve liberare: dalla povertà e dall’esclusione di troppi che non hanno nemmeno una casa. Dall’oppressione della città della rendita, e dall’espulsione dei residenti. Dall’illusione che l’unica fonte di reddito sia il turismo. E dall’abbandono delle periferie. Dall’abbaglio per cui la sicurezza sarebbe repressione, e non sicurezza sociale per tutte e tutti. Da un lavoro povero, e sfruttato. Dall’idea che la sua proiezione internazionale sia essere un salotto di lusso e non impegnarsi per costruire pace, e giustizia ambientale e sociale”
Poi Montanari: “Negli ultimi quindici anni, da Renzi a Nardella, c’è stato un unico filo conduttore: Firenze città per pochi privilegiati, Firenze città vetrina, Firenze privatizzata. Firenze è stata ridotta a una merce: e a una merce svenduta alla speculazione internazionale”. E continua “Si deve cambiare, ci deve essere discontinuità, ma per tornare al progetto della Costituzione, per costruire eguaglianza, giustizia, partecipazione: non certo per allontanarsene ancora di più! Allora: proviamo a costruire insieme una via per sortirne insieme”.
L’appuntamento è fissato per giovedì 8 febbraio 2024: “Incontriamoci per conoscerci, per decidere i prossimi passi, per iniziare a finanziare un’azione popolare collettiva. Crediamo che il programma politico di chi governerà Firenze debba tornare ad essere quello che Giorgio La Pira riassumeva in queste parole: ‘Se c’è uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi, con tutti gli accorgimenti che l’amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita. Altra norma di condotta, per un sindaco non c’è!”. Parole “da cui ripartire”.