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Firenze, Forum dei sindaci. L’appello di Nardella per l’Ucraina: “Fermatevi!”

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FIRENZE – “Chiedo a tutti voi di osservare un minuto di silenzio per le vittime di queste ore e per chiedere tutti insieme il cessate il fuoco immediato e ritornare alla diplomazia per un negoziato di pace a oltranza. Per questo l’eredità straordinaria di Giorgio La Pira, che negli anni ’50 qui promosse per primo il dialogo interculturale e religioso tra le città del Mediterraneo, ci spinge da Firenze a rivolgere un appello corale e accorato di pace e democrazia per la vicina Ucraina e per tutti i territori minacciati da conflitti. Fermatevi! Chiediamo alla Russia di mettere fine a questa invasione e a questi attacchi. Fermate la guerra! Fermatela ora!”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella al convegno ‘Mediterraneo frontiera di pace’ in corso a Firenze a Palazzo Vecchio con il Forum dei sindaci. Convegno a cui domenica 27 febbbraio sono attesi papa Francesco e il presidente della Repubblica Mattarella. Nardella: “Proprio questa mattina ho inviato una lettera ai sindaci di Mosca e Kiev per chiedere loro di raccogliere questo nostro comune appello senza esitazione perché le città non hanno eserciti, ma sono fatte per vivere di pace e per la pace. Le città non costruiscono muri ma costruiscono ponti; i nostri porti sono fatti per promuovere scambi commerciali, culturali e per accogliere viaggiatori di tutto il mondo. Non so se lo hanno capito i governi, ma se si chiudono i porti si chiudono le nostre città”. Nardella sottolinea “Intanto occorre un piano immediato per affrontare l’emergenza umanitaria che sta scoppiando a causa della guerra in Ucraina”.

Quindi Nardella: “Non vi nego che quando abbiamo iniziato ad ideare questo Forum, non avrei immaginato che ciò sarebbe stato concomitante con giornate decisive come quelle a cui stiamo assistendo. Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci rattristano e ci preoccupano fortemente e ora più che mai non vogliamo perdere la speranza che gli sforzi diplomatici messi in campo in questi giorni di tensione possano porre fine al più presto agli attacchi iniziati ieri”. E prosegue: “Come sindaci dobbiamo essere sempre consapevoli della straordinaria e crescente importanza assunta dalle città come attrici politiche ed istituzionali di assoluto rilievo sulla scena internazionale. In un mondo contraddistinto dalle difficoltà degli stati centrali a governare le sempre crescenti complessità della globalizzazione, dovendo ricercare sempre il giusto equilibrio tra ideologia e politica reale, sta infatti alle città e a noi Sindaci il compito di lavorare assieme con spirito di collaborazione e pragmatismo, superando quella ragione di Stato e quelle contrapposizioni che troppo spesso limitano le azioni delle nazioni.
L’epoca che stiamo vivendo, care colleghe e colleghi, ci impone di essere coraggiosi, di assumerci la responsabilità di intervenire nel dibattito internazionale e nei processi decisionali, diventando protagonisti veri ed attivi del dialogo mediterraneo”. Poi Nardella: “Dobbiamo però fra di noi sapere che questo spazio non ci verrà dato se non saremo noi i primi a credere alle enormi potenzialità che le città hanno nel contesto mondiale. Vi esorto dunque ad essere coraggiosi e consapevoli, del potere diplomatico di cui siamo detentori, anche sfruttando i preziosi momenti di dialogo di questi giorni, che Firenze mette a vostra disposizione, perché il dialogo sia proficuo, per fare emergere le vostre idee e poroposte.
Del resto, lo stesso La Pira diceva che occorreva “unire le città per unire le nazioni” e dunque io credo che da Firenze dobbiamo oggi rinnovare il nostro impegno, consapevoli che il Mar Mediterraneo è storicamente stato crocevia di culture e può nuovamente svolgere un ruolo determinante di pace e sviluppo delle nazioni, attraverso, e grazie, alla cooperazione tra città e comunità religiose”. Per Nardella “Sempre di più abbiamo la sensazione che l’Europa, il più grande progetto politico di pace e di unità scaturito dai drammi e dalle nefandezze della seconda guerra mondiale, stia smarrendo la consapevolezza della storia e della forza di quest’area geografica. L’assenza politica, e perfino fisica, tra i vertici UE di una preoccupazione rispetto al futuro del Mediterraneo è un fatto preoccupante. Senza una politica illuminata e un impegno concreto delle Istituzioni europee a favore dello sviluppo e della coesione delle Nazioni e dei popoli del Mediterraneo, l’Europa sarà più debole e più divisa. Di fronte ai problemi come le catastrofi ambientali, le migrazioni, le crisi politiche, le emergenze sanitarie, le diseguaglianze sociali che crescono chiedo con forza, anche in qualità di presidente di Eurocities, associazione che racchiude più di 250 città europee con più di 250.000 abitanti, che l’Europa non rimanga ferma o indifferente e si prenda a cuore quest’area; che si impegni insieme ai sindaci a definire un’agenda per il Mediterraneo fatta di scadenze e impegni certi e verificabili con la previsione di adeguati investimenti economici”.

 

© Riproduzione riservata

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