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Referendum 8 e 9 giugno: flash mob Comitato Sì con maschere di Meloni e Tajani

A Firenze manifestanti su un divano e volantinaggio. Marasco, segretario Cgil Firenze: "Il fatto che la seconda carica dello Stato dica di fare campagna dicendo di misconoscere il voto come diritto dovere è una sgrammaticatura democratica inaccettabile"

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FIRENZE – Un divano sul sagrato di Sant’Ambrogio a Firenze, cartelli con scritto “l”8 e 9 giugno non rimango sul divano, il mio voto conta” e manifestanti seduti con le maschere della premier Giorgia Meloni e del vicepremier Antonio Tajani.

Tajani, leader di Forza Italia, che ha invitato a non andare alle urne, così come il presidente del Senato Ignazio La Russa al convegno organizzato da Fratelli d’Italia a Firenze.

Flash mob con volantinaggio sabato 10 maggio a Firenze del Comitato per 5 sì ai cinque quesiti referendari al voto 8 e 9 giugno 2025.

Nei giorni scorsi il tour di Maurizio Landini, segretario Cgil, in Toscana per cinque sì ai cinque referendum

Bernardo Marasco, segretario Cgil Firenze, commentando le affermazioni di La Russa: “Il fatto che la seconda carica dello Stato dica di fare campagna dicendo di misconoscere il voto come diritto dovere è una sgrammaticatura democratica inaccettabile, che purtroppo, dice molto della cultura democratica della coalizione che ci governa. Gli italiani hanno un diritto dovere di votare e di esprimere il loro parere, che se sia sì o no, su cinque referendum che parlano di diritti. ‘Me ne frego’ è un motto che noi non vogliamo più sentir dire”, aggiunge, sottolineando anche il “silenzio assordante sul fronte dell’informazione. L’obiettivo fondamentale è silenziare, togliere spazi democratici”.

Per Ilaria Lani, Cgil “è un segnale chiaro che il governo ha paura del voto, altrimenti sarebbe più normale che indicassero di votare no; invece si sottraggono al confronto. Noi chiediamo cinque sì per cambiare leggi di questo Paese che sono ingiuste”.

 

Gli organizzatori, si legge in un comunicato Cgil Toscana: “Iniziative come questa di oggi si rendono ancor più necessarie alla luce di due elementi: l’assenza di momenti di reale approfondimento negli spazi radiotelevisivi e la indegna decisione degli esponenti di maggioranza governo di invitare gli elettori e le elettrici all’astensione. Non solo un attacco ai referendum, ma più complessivamente un attacco alla democrazia. Vogliamo ribadire con tutti i mezzi l’importanza di partecipare al voto perché ha un valore democratico e può far cambiare in meglio le condizioni di vita e lavoro, a giugno è possibile dare un segnale importante e ogni persona può essere protagonista direttamente recandosi alle urne”

 

 

© Riproduzione riservata

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