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Un anno dall’alluvione, Comuni uniti a chiedere nuove risorse al governo

Alle realtà colpite nel 2023 servono 160 milioni di euro per ricostruzione e messa in sicurezza: "Serve una reale pianificazione a livello nazionale"

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CAMPI BISENZIO – Tutti i Comuni alluvionati insieme per fare il punto ad un anno dai tragici eventi del 2 novembre 2023 e per chiedere nuove risorse per la ricostruzione e riqualificazione delle aree colpite.

Si sono ritrovati al Foyer del Teatro Dante a Campi Bisenzio il sindaco di ‘casa’ Andrea Tagliaferri, insieme al presidente del Consiglio di Prato Lorenzo Tinagli, al vicesindaco di Montemurlo Alberto Vignoli, all’assessora di Vaiano Chiara Martini, al sindaco di Cantagallo Guglielmo Buongiorno. 

Nonostante gli sforzi delle amministrazioni locali e della comunità, permangono, infatti, numerose criticità, in particolare nella sicurezza del territorio. Gli ingenti danni causati dall’alluvione hanno evidenziato la necessità di azioni coordinate e di fondi sufficienti per la messa in sicurezza e la prevenzione di futuri eventi alluvionali.

I rappresentanti delle amministrazioni presenti hanno unito le loro voci nella richiesta al governo per lo stanziamento di fondi per interventi strutturali che rafforzino le opere di difesa idraulica e garantiscano una manutenzione efficace delle infrastrutture esistenti e chiedendo una reale pianificazione nazionale per la gestione di eventi atmosferici calamitosi che non sono più da considerarsi di natura straordinaria.

“Ora basta – ha dichiarato Tagliaferri – Un anno fa abbiamo vissuto momenti drammatici, e oggi, più che mai, siamo uniti nel chiedere un intervento deciso e concreto da parte del Governo. I Comuni possono fare la loro parte, ma serve un supporto governativo per azioni strutturali e a lungo termine. Il governo è consapevole che sono necessari almeno 160 milioni di euro per interventi sulla sicurezza idraulica – ha aggiunto il primo cittadino – Ho personalmente inviato una nota al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e non sappiamo se e quanto arriverà. La tutela dei nostri territori non può più aspettare; è urgente destinare risorse adeguate ai Comuni colpiti.”

“L’unica cosa che il ministro della protezione civile Musumeci fu in grado di dire, l’unica volta che venne in visita nei territori colpiti nel novembre scorso, è che i cittadini e le aziende devono assicurarsi per questi eventi – ha dichiarato il sindaco di Cantagallo Guglielmo Buongiorno – questa dichiarazione del ministro è emblematica sul modo del governo di approcciarsi al tema del cambiamento climatico. Sarebbe opportuna una modifica del quadro normativo nazionale che è fermo a testi normativi di inizio Novecento”.

I Comuni sono stati lasciati soli nella gestione post alluvione e questo fa male soprattutto istituzionalmente e non solo politicamente – ha dichiarato Lorenzo Tinagli, presidente del Consiglio di Prato – La popolazione spaventata ha bisogno di risposte concrete perchè ad oggi continuiamo a vivere le allerte con ansia e con la speranza che non riaccada niente, ma non può essere la speranza a guidare le politiche. La forza delle nostre comunità in quei difficili momenti, è stata l’unica cosa che ha fatto sentire meno sole le amministrazioni comunali”

”È importante essere qui oggi insieme, affinchè esca una voce unica dai territori colpiti dall’evento alluvionale – ha dichiarato l’assessora Chiara Martini del Comune di Vaiano – Il cambiamento climatico è un tema ormai globale e gli Stati devono affrontarlo insieme a quello della difesa del suolo. Nella situazione in cui ci troviamo oggi, se si dovesse ripresentare un evento simile a quello dello scorso novembre saremmo punto e a capo.”

“Oggi siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni ma diamo la voce a più di 300mila persone – ha dichiarato Alberto Vignoli, vicesindaco del Comune di Montemurlo – Ci chiediamo perchè ancora non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione. È necessario ripensare a livello nazionale la pianificazione territoriale e si devono individuare risorse specifiche nel bilancio dello Stato. Non è più il tempo di attendere ma è il tempo di agire”.

© Riproduzione riservata

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