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FIRENZE – Il Consiglio di Stato, con una sentenza depositata oggi (21 novembre) ha accolto i ricorsi presentati dal ministero dell’Interno e da Federalberghi, annullando definitivamente la decisione del Tar Lazio che, lo scorso 27 maggio, aveva sospeso l’efficacia della circolare del Viminale sul riconoscimento de visu degli alloggiati.
La decisione ristabilisce l’obbligo per tutti i gestori delle strutture ricettive – incluse le unità destinate alle locazioni brevi – di verificare di persona la corrispondenza tra l’ospite e il titolare del documento d’identità presentato, oltre a trasmetterne i dati alla pubblica sicurezza. Con questa pronuncia, viene quindi confermato il no al self check-in e all’uso di keybox per l’accesso agli appartamenti destinati agli affitti brevi.
La sentenza chiude un capitolo particolarmente acceso del dibattito nazionale sul tema, rafforzando la linea di chi, negli ultimi mesi, ha sostenuto la necessità di regolamentare le modalità di accoglienza in nome della sicurezza, del controllo del territorio e della convivenza nei condomìni.
La sindaca di Firenze Sara Funaro, tra le amministratrici più attive nel chiedere un intervento chiaro sul tema, accoglie positivamente la decisione del Consiglio di Stato: “Questa sentenza ribadisce che avevamo ragione e che con il regolamento che ha stabilito il divieto delle keybox siamo sulla strada giusta. Avevamo posto come primo tema quello della sicurezza, oltre al decoro. Questa è la vera priorità: come chiediamo sicurezza per le strade della nostra città così la chiediamo anche nei condomini dove vivono i nostri cittadini. Questa sentenza conferma che il nostro lavoro va nella giusta direzione, è una battaglia importante partita dalla nostra città che portiamo avanti con decisione».
Sulla stessa linea anche l’assessore al turismo Jacopo Vicini, che sottolinea come la pronuncia arrivi a consolidare gli strumenti già adottati dal Comune: “Una decisione importante che rafforza il nostro regolamento di polizia urbana che prevede il divieto di key box in tutta la città. Siamo contenti che finalmente, grazie a questa sentenza del Consiglio di Stato, venga fatta chiarezza su un tema per noi fondamentale che riguarda la sicurezza. È un tema che siamo stati fra i primi, fra le grandi città turistiche, a sollevare in occasione del G7 perché riteniamo che sia fondamentale e strategico per un turismo sostenibile e per una giusta convivenza fra chi vive ogni giorno la città e chi invece la visita”.
Con la decisione del Consiglio di Stato, il quadro normativo torna dunque chiaro e pienamente operativo: per tutti i gestori di strutture ricettive e locazioni brevi, il riconoscimento di persona è obbligatorio e non è ammesso alcun sistema di accesso automatico privo di controllo diretto sull’identità degli ospiti.



