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FIRENZE – La Serie A 2025/26 entra nel vivo con una sfida che profuma d’Europa. A Firenze si affrontano Fiorentina e Napoli, due squadre che interpretano il calcio in modo diverso ma con la stessa intensità.
I viola di Stefano Pioli cercano ancora la prima vittoria stagionale. Dopo due pareggi contro Cagliari e Torino e il pass per la fase finale di Conference League, la squadra vuole dare una svolta. Il Napoli di Antonio Conte, invece, arriva lanciatissimo: due successi di fila, l’ultimo firmato nei minuti finali dal gol di Zambo Anguissa, hanno certificato una mentalità vincente e resiliente.
La Fiorentina mostra una forma ancora incerta. La difesa tiene, ma davanti manca brillantezza. Possibile spazio per la coppia Kean–Piccoli, pronta a partire titolare. Il Napoli vive un momento di fiducia. È solido dietro, letale in ripartenza. In attacco il ballottaggio Lucca-Højlund per guidare l’attacco, con De Bruyne e McTominay a dare qualità e ritmo sulla trequarti.
Sul piano tattico, Pioli dovrebbe confermare il 3-5-2, puntando sulle corsie di Gosens e Dodô e sulle ripartenze. Conte cercherà pressing alto e verticalizzazioni veloci, affidandosi alla regia di Lobotka e all’estro di De Bruyne.
I numeri raccontano un equilibrio quasi perfetto. Sono 175 i precedenti: 60 vittorie per la Fiorentina, 64 per il Napoli e 51 pareggi. L’ultimo scontro diretto, al “Maradona”, si è chiuso sul 2-1 per gli azzurri.
A Firenze non sarà una partita come le altre: in palio ci sono punti pesanti e la conferma di ambizioni diverse, ma entrambe con un orizzonte europeo.
Le parole di Stefano Pioli in conferenza stampa
Alla vigilia dell’esordio stagionale in casa, Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa a presentare la sfida.
“Antonio Conte è tra i migliori allenatori al mondo. Le sue squadre hanno sempre un’identità precisa e i trofei parlano per lui. Abbiamo preparato varie strategie, ma alla fine saranno i giocatori a fare la differenza”.
Sul confronto con il Napoli l’allenatore è chiaro: “Due scudetti in tre anni e un mercato importante li rendono favoriti, anche in Champions. Ma il campo dirà la verità. Noi siamo una buona squadra, abbiamo avuto due settimane per prepararci e, nonostante le assenze, ho grande fiducia”.
C’è soddisfazione per gli attaccanti reduci dalla nazionale. “Kean ed Edin hanno ritrovato fiducia, Gud sta meglio e proveremo a recuperarlo. Nessuno è imbattibile, l’importante sarà attaccare con efficacia e leggere bene le situazioni”.
Sul campionato Pioli non ha dubbi: “Vorrei fosse già domani l’inizio vero, dopo due pareggi. La squadra ha lavorato bene e vogliamo giocarci la partita alla pari. Sarà il campo a dirci il nostro livello”.
Grande stima per Kean: “È forte e ha margini di crescita enormi, soprattutto nei movimenti senza palla”. Apprezzamenti anche per Nicolussi Caviglia: “Si è inserito subito, è intelligente e disponibile. In due settimane ha assimilato i meccanismi e ha mostrato qualità”.
Il Napoli, secondo Pioli, resta una corazzata. “Hanno cambiato grandi allenatori e giocatori, ma sono sempre stati competitivi. Oggi sono una squadra completa, ma noi possiamo giocarcela facendo la nostra partita”.
Dal punto di vista tattico il tecnico sottolinea i pericoli: “A destra hanno molta mobilità con Di Lorenzo, Anguissa e Politano. A sinistra saranno più stabili, ma con De Bruyne pronto a variare molto. Dovremo restare compatti e comunicare bene in fase difensiva”.
Spazio anche a Comuzzo: “Ha vissuto giorni complicati, ma ora è sereno. È determinato e lo considero una certezza”.
Su Kean in nazionale con Retegui: “Quando conosci il tuo compagno giochi sempre bene. Ho tante opzioni davanti, anche Fazzini che può fare più ruoli. Questo ci dà soluzioni diverse”.
Il mercato soddisfa l’allenatore: “Abbiamo consolidato le basi. Forse uno o due giocatori in meno avrebbero aiutato nella gestione, ma la società è stata brava. Tutti sono dentro al progetto e motivati. Lamptey è appena arrivato, ma ha qualità importanti”.
Attesa per Fagioli: “Mi aspetto tanto da lui. Ha talento e completezza, a Torino ha fatto fatica a trovare posizione, ma qui può fare il salto. Credo che diversi giocatori siano arrivati al momento giusto per crescere”.
E sulla rosa: “Sulla carta non conta, lo dirà il campo. A Milano non ho fatto nulla da solo, ma con il lavoro di tutti. Anche qui è l’ambiente che farà la differenza: società, giocatori e tifosi insieme. In Serie A ci sono almeno dieci squadre che puntano a vincere, alla fine saranno due o tre a riuscirci. Noi dobbiamo lavorare ogni giorno per inseguire i nostri obiettivi”.
Infine una certezza: “I rigoristi saranno Kean e Gudmundsson”.