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ISOLA DEL GIGLIO – Quella notte di terrore del 13 gennaio 2012 a bordo della Costa Concordia capitanata dal comandante Schettino, che sta scontando a Rebibbia 16 anni di reclusione anche per abbandono della nave, ci fu chi la nave non la abbandonò. Ma sulla nave salì in soccorso dei naufraghi. Mario Pellegrini allora era vicesindaco dell’Isola del Giglio. Diventerà vicesindaco eroe. Insieme al medico di bordo Cinquini e all’ufficiale Simone Canessa “l’unico a essere rimasto a bordo” aiuterà centinaia di persone nella trappola della nave a mettersi in salvo rischiando la sua vita. Il granito della Gabbianara fermò la nave che stava scivolando verso il fondale impedendo una tragedia nella tragedia. Il vicesindaco aiutò i naufraghi anche con quella biscaggina, una scala di corda, che nella telefonata simbolo della tragedia Gregorio De Falco ordinava a Schettino di usare per tornare a bordo.
Il primo a salire sulla Costa Concordia il vicesindaco Mario Pellegrini. L’ultimo a scendere all’alba. Mario Pellegrini racconta quelle ore drammatiche in ‘La notte della Concordia’, Rizzoli, scritto con Sabrina Grementieri, il libro viene presentato nel decennale commemorativo all’Isola del Giglio. I momenti di terrore, di urla, i bambini che piangevano senza gridare, i corridoi trasformati in pozzi, le persone tirate su dall’acqua. Nel 2016 Mario Pellegrini con una lettera al sindaco Ortelli ha rassegnato le dimissioni da vicesindaco.