Getting your Trinity Audio player ready...
|
SEGGIANO – Una sagra con il bollino di qualità, perché promuove soltanto prodotti Dop e Igp della Regione Toscana.
Torna sull’Amiata dal 14 al 18 agosto la sagra del picio di Seggiano, famoso appuntamento che celebra il taglio di pasta, che risalirebbe ai tempi degli Etruschi, ma anche tutti prodotti bio e da eccellenze della tavola toscana per una vera Sagra di Qualità.
La sagra è stata presentatanella sede della presidenza della Regione dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, il presidente dell’associazione Quore Toscana Dop e Igp Luciano Gigliotti e la vicepresidente della Proloco di Seggiano Roberta Bussolino.G li organizzatori prevedono come sempre una ricca e qualificata offerta di prodotti agroalimentari certificati.
Quest’anno protagonisti della sagra del Picio di Seggiano sono il marrone del Mugello Igp, il miele della Lunigiana Dop, l’olio Seggiano Dop, il pane toscano Dop, e il vitellone bianco dell’Appennino Centrale Igp. Saranno questi i prodotti che renderanno unici il menu delle ricette e una sagra dove si troveranno trovare convivialità autentica e prodotti locali cucinati a dovere.
“Le sagre – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – rappresentano da sempre una delle migliori occasioni per degustare alcuni dei più famosi, e non solo, piatti della tradizione culinaria locale e soprattutto esaltare i prodotti di qualità. Un compito che in questo caso assolve la sagra del picio di Seggiano, cui do il benvenuto e il plauso per essere una sagra, potremmo dire, col bollino: una sagra di qualità. Il picio fa parte della nostra storia più autentica: le massaie di campagna di un tempo mischiavano farina di grano tenero, acqua ed olio extra vergine di oliva, e tirando la pasta in fili lunghissimi e dallo spessore consistente, creavano un piatto sostanzioso, gustoso che serviva a dare il senso di sazietà. Il picio, fatto a mano con acqua e farina, celebrando le solide basi tradizionali della nostra cucina, è un tassello della nostra tradizione e in quanto tale, “patrimonio gastronomico” della Toscana”.
“Per costituzione – ha spiegato Luciano Gigliotti – le sagre, ruotando intorno ad un ingrediente del territorio o ad una ricetta distintiva, sono luoghi dove viene tenuta viva la migliore tradizione gastronomica toscana. La Sagra del Picio, che si svolge nel bellissimo borgo di Seggiano sul monte Amiata, ha inserito negli ingredienti del menù cinque prodotti a denominazioni Dop e Igp, secondo quanto definito dalla nostra associazione, per essere accreditata al marchio Sagra di Qualità”.
Cosa fa l’associazione Quore
L’associazione Quore, che sta per Qualità e origine rete Dop e Igp Toscana, promuove e supporta l’organizzazione di sagre che, impiegando ingredienti toscani certificati a indicazione geografica, diventano sagre di Qualità Dop e Igp.
Il suo intento, aggregare e promuovere le produzioni Dop e Igp toscane presso i consumatori. Le sagre di qualità Dop e Igp promuovono infatti la cultura gastronomica di tutta la regione.
Ad oggi Quore, oltre alla sagra di Seggiano, ha promosso in provincia di Pisa la sagra della ciliegia di Lari Igp, che si tiene a inizio giugno raggiungendo un record di presenze, oltre 25.000 persone.