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PRATO – La Guardia di Finanza ha sequestrato a Prato 8,7 milioni di metri di tessuto proveniente dalla Cina per un valore di circa 12 milioni di euro contestando un’evasione relativa a diritti doganali e Iva per 3,5 milioni di euro. Denunciati cinque cittadini cinesi. Si tratta di contrabbando. Al centro dell’attenzione del nucleo di polizia economico-finanziaria di Prato il fenomeno dell’approvvigionamento illecito delle materie prime utilizzate da imprese cinesi che operano nel settore delle confezioni, in particolare nell’area industriale del Macrolotto. L’indebito accaparramento di tessuti, sottolinea GdF, oltre a costituire il principale presupposto di altri gravi fenomeni illeciti, tra cui l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro, la contraffazione ed il riciclaggio dei proventi illeciti, consente alle imprese che se ne avvalgono di imporsi sul mercato con prezzi assolutamente concorrenziali, impraticabili per gli operatori che rispettano le regole.
L’indagine è stata mirata sui controlli ad alcune imprese inesistenti o inattive che risultavano destinatarie di spedizioni di tessuti dall’estero. Le aziende ungheresi, bulgare e greche indicate nei documenti di trasporto come fornitrici, oltre a operare in settori economici totalmente differenti, non avevano compiuto nessuna transazione commerciale.