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FIRENZE – La Fiorentina cerca l’ossigeno in Europa per non soffocare in campionato. Alla vigilia della sfida di Conference League contro la Dinamo Kiev, il tecnico Paolo Vanoli ha parlato senza filtri. L’obiettivo è chiaro: trasformare la coppa in un’ancora di salvezza per il morale.
La priorità non è la tattica, ma la testa. “Dobbiamo ottenere un risultato importante per la stima”, ha spiegato Vanoli. Il momento è delicato e il tecnico rifiuta ogni divisione interna. “La cosa più importante non è mettersi l’uno contro l’altro, ma essere uniti“. Le strumentalizzazioni, in questa fase, sono il nemico numero uno.
Inevitabile la domanda sulla lite di Reggio Emilia. Vanoli chiude la polemica sul nascere. “Ci sono delle gerarchie: Albert è il primo, Mandragora il secondo“. Nessun giallo, nessuna bugia. Il tecnico chiede di guardare oltre: “Voglio il valore dell’uomo, l’umiltà e il coraggio. Questi episodi devono servirci per reagire”.
Vanoli è pragmatico. Alla squadra chiede un bagno di umiltà. Per lottare nei bassifondi serve cambiare pelle: “Dobbiamo scendere al loro livello e giocare come loro“. Purtroppo, l’emergenza continua. Le notizie dall’infermeria sono pessime: “Gosens si è rifermato, non ci sarà giovedì e lo valuteremo per domenica”. Out anche Fagioli e Fazzini, che si tenterà di recuperare per la sfida contro il Verona.
Accanto al mister, ha parlato capitan Luca Ranieri. Una confessione a cuore aperto. Il difensore ammette le difficoltà del ruolo al primo anno con la fascia: “Edin e Gosens mi stanno aiutando molto”. Sulla situazione della squadra, Ranieri non si nasconde. Ammette la paura vista in campo contro il Sassuolo e l’insonnia per i risultati che non arrivano. “Gli alibi sono finiti“, ha sentenziato il capitano. “Non vinciamo da 14 partite, ci siamo stufati. Non dormiamo la notte, soffriamo, ma siamo pronti a dimostrare di che pasta siamo fatti”. La promessa ai tifosi è solenne: ritrovare il coraggio e riportare il sorriso a Firenze.



