(Adnkronos) –
Marcell Jacobs ha perso “la scintilla” e la voglia di allenarsi. È lo stesso atleta a raccontarlo in un’intervista a ‘La Stampa’. “Mi hanno spento la scintilla. Fatico a tenerla accesa. Sto bene, ma mi manca il primo passo: la voglia di andare in campo ad allenarmi che poi si porta dietro tutto il resto. Mi sono tenuto in forma, il mio corpo necessita movimento e non sono il tipo che si stravacca sul divano”, ha detto.
In merito al caso di spionaggio, il 31enne velocista bresciano ha detto: “Pagare qualcuno per frugare negli affari miei è inconcepibile, definisce, a prescindere dalle questioni penali, che c’è un livello di invidia fuori controllo. Resto turbato, è stata violata la mia privacy e da una persona con cui ho condiviso la nazionale nel 2014. Filippo Tortu? Non metto la mano sul fuoco per nessuno però ha affrontato la situazione e glielo riconosco, mi ha chiamato quando è uscita la notizia e ci è voluto coraggio. Siamo andati avanti”.
Il bicampione olimpico di Tokyo parla anche delle accuse di doping sui social: “Ci sono migliaia di persone che vivono di storie trovate nei social. Qualcuno ha fatto passare l’idea che io fossi comparso alle Olimpiadi e sparito dopo aver vinto. Chi non segue l’atletica ha deciso che era la verità”.
Il futuro resta un rebus. “Non mi metto fretta. In questo momento sono un uomo senza pressioni. Mia moglie Nicole fa il tifo perché riprenda ma non me lo chiede: sa che potrei arrivare ad altre medaglie. Tutto qui. Ho dei contratti da rispettare, però la moneta da sola non è una motivazione. Senza entusiasmo è inutile perché se mi metto in gioco non lo faccio per l’Europeo, vado dritto fino Los Angeles 2028”, conclude Jacobs.
—
sport
webinfo@adnkronos.com (Web Info)



