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Fitch rialza il rating dell’Italia a BBB+. Giorgetti: “Siamo su strada giusta”

(Adnkronos) – Come atteso dai mercati, arriva dall’agenzia Fitch la ‘promozione’ per il rating dell’Italia che sale di un gradino e passa da BBB a BBB+. “Tanto studio, tanto lavoro. Serio e riservato. Abbiamo riportato l Italia sulla giusta strada”, dice il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Proprio Fitch era stata l’ultima agenzia a rialzare il rating sovrano dell’Italia, passato da BBB- a BBB, a dicembre 2021, pochi mesi dopo l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi. 
Nel 2024 Fitch aveva migliorato da ‘stabile’ a ‘positivo’ l’outlook sul debito sovrano italiano, anticipando quindi la possibilità di un rialzo del giudizio.  Alla base della decisione di Fitch di rialzare il rating sovrano dell’Italia c’è “una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale dell’Italia, sostenuta da una crescente prudenza nei conti pubblici e da un forte impegno a raggiungere gli obiettivi di bilancio a breve e medio termine previsti dal nuovo quadro di bilancio dell’UE”. 
Fitch evidenzia poi come “un contesto politico stabile, il continuo slancio riformatore e la riduzione degli squilibri esterni migliorano ulteriormente gli indicatori di credito dell’Italia. Questi fattori mitigano i rischi derivanti dal debito pubblico ancora elevato e dalle crescenti sfide esterne”. Fitch prevede una continua e graduale riduzione del deficit nel periodo 2025-2027, sostenuta da miglioramenti strutturali sul lato delle entrate e da un rigoroso controllo della spesa. L’agenzia prevede un deficit del 3,1% del PIL quest’anno (rispetto all’obiettivo ufficiale del 3,3%), riflettendo una solida performance del gettito fiscale in linea con un ampliamento della base imponibile (grazie al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro) e un aumento del rispetto delle norme fiscali. È probabile che il governo continui ad attuare modeste misure di sgravio fiscale, ma è improbabile che ciò comprometta gli obiettivi di bilancio. Misure simili sono state attuate nel 2024 e nel 2025, ma i risultati di bilancio continuano a superare gli obiettivi.  L’agenzia ricorda come le autorità italiane “mantengono l’impegno a limitare la spesa, con l’obiettivo di ridurre il deficit al 2,6% nel 2027 e al di sotto del 2% entro il 2029, sostanzialmente in linea con le nostre previsioni”. “La spesa per la difesa è sulla buona strada per raggiungere il 2% del PIL nel 2025, ma ciò è dovuto principalmente alla riclassificazione” della spesa e la stima è solo una di un limitato aggravio per la difesa nel periodo 2026-2027 (meno di 0,1 punti percentuali all’anno).  Per Fitch, poi “l’Italia è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di crescita della spesa netta per il 2025 (1,3%) e ridurre il deficit strutturale di almeno lo 0,5% nell’ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi”.  Secondo Fitch, “l’attuale quadro politico e il contesto politico stabile favoriscono il raggiungimento degli obiettivi da parte dell’Italia”, con gli impegni di pianificazione pluriennale che “fungono da importante ancoraggio per sostenere la prudenza sui conti pubblici” e questo – si sottolinea – “è in netto contrasto con il recente passato, quando l’Italia ha sofferto di inversioni di rotta e instabilità politica, che hanno portato al mancato raggiungimento degli obiettivi”. Sul fronte debito l’agenzia ricorda come quello italiano sia diminuito di oltre 20 punti percentuali nel periodo 2020-2024, tornando ai livelli pre-pandemici più rapidamente del previsto (e in contrasto con molti altri paesi dell’eurozona). “Prevediamo che il debito aumenterà modestamente dal 135,3% del PIL nel 2024 al 137,5% nel 2026, riflettendo gli aggiustamenti stock-flussi legati principalmente al regime di superbonus” ma – continua l’agenzia – “prevediamo che il rapporto debito/PIL inizierà a diminuire di circa 1 punto percentuale all’anno (al 134% entro il 2030) man mano che questi effetti si dissipano, riflettendo avanzi primari sostenuti e una crescita nominale modesta (prossima al 3%)”.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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