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Da oggi (12 novembre) entra ufficialmente in vigore in Italia l’obbligo di verifica dell’età per accedere ai siti porno. La misura, disposta dall’Agcom con la delibera 96/25/Cons, dà attuazione al decreto Caivano del 2023 e mira a impedire che i minori possano visualizzare contenuti a luci rosse online.
In base alla nuova normativa, le piattaforme che diffondono video o immagini pornografiche dovranno assicurarsi che gli utenti siano maggiorenni tramite un sistema esterno certificato, capace di garantire anonimato e tutela dei dati personali. In caso contrario, l’Autorità potrà applicare sanzioni fino a 250mila euro e ordinare il blocco del sito sul territorio nazionale.
L’Agcom ha già pubblicato un primo elenco di 48 portali interessati, tra cui Pornhub, YouPorn, Xvideos e OnlyFans. Non saranno più validi i semplici avvisi 18+ o le autocertificazioni: servirà una vera e propria “prova dell’età”, fornita da un ente terzo che confermerà solo la maggiore età dell’utente senza rivelarne l’identità.
Il sistema, definito a doppio anonimato, impedisce sia al sito porno di conoscere i dati dell’utente, sia all’ente certificatore di sapere a quale portale viene effettuato l’accesso. Tuttavia, strumenti come Spd e Carta d’identità elettronica (Cie) non potranno essere utilizzati finché non garantiranno pienamente questo livello di privacy.
Sull’efficacia della misura è intervenuto anche il Codacons, che parla di ‘divieto facilmente aggirabile’. Secondo l’associazione, infatti, i minori potrebbero continuare a visualizzare contenuti espliciti tramite social network, app di messaggistica o Vpn, collegandosi a server esteri.



