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Inchiesta Toti, contagi Covid gonfiati. Spinelli: “A pm ho detto tutto”
Inchiesta Toti, il presidente della Regione Liguria, toscano di Viareggio, arrestato con l’accusa di corruzione. Spuntano anche finanziamenti sospetti legati alla sanità e presunti numeri gonfiati sul Covid.
Non solo. Indagando sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori avrebbero anche scoperto una maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid. Era il periodo in cui le mascherine in piena pandemia erano introvabili.
Intanto interrogatorio di garanzia lunedì 13 maggio per l’imprenditore Aldo Spinelli, ex presidente del Livorno Calcio.
Spinelli a fine interrogatorio: “Ho risposto a tutto, tutto. Preoccupato? No, assolutamente no. La libertà penso di meritarmela”.
Come anticipato lunedì 13 maggio da alcuni quotidiani, Giovanni Toti e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani sono accusati di aver manipolato i dati Covid. Secondo l’ipotesi della Procura i numeri dei contagi sarebbero stati gonfiati per ottenere più vaccini dalla struttura commissariale. Ipotesi di accusa emerse da intercettazioni di Cozzani, già indagato per corruzione elettorale anche agevolando Cosa Nostra.
“Il problema qual è stato… che io avevo già truccato, lui li ha presi, cosa è accaduto li ha riaumentati”, riporta Adnkronos. “Quando me li ha rimandati gli ho scritto ‘ma c…o pres, ma sono fuori’ e lui ha detto ‘ma li ho un po’ aumentati’ e io ‘ma l’avevo già fatto io’, e lui ‘c…o dimmelo che l’hai già fatto te, aspetta un secondo…vabbè”.
Gli inquirenti stanno indagando sui finanziamenti che imprenditori del mondo della sanità avrebbero elargito ai comitati elettorali di Toti per finanziarie l’attività politica. Elargizioni lecite, trasparenti, che secondo l’ipotesi accusatoria potrebbero però celare una contropartita che si traduce in contratti e convenzioni.