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L’indice dei prezzi al consumo in ottobre è volato da +8,9% a 11,9%. Il livello più alto dal marzo 1984 – con un aumento congiunturale su settembre del 3,5%.
I dati di ottobre diffusi dall’Istat. Un’impennata di tre punti percentuale sul tendenziale e addirittura di 3,5% nel congiunturale, non era stato previsto da nessuna analisi.
Si tratta del balzo più forte dal 1954, anno di inizio delle serie storiche di Istat, nessuna delle due crisi petrolifere dello scorso secolo, durante il quale il livello dell’inflazione è andato oltre il 20%, era riuscita a fare tanto. Lo scenario appare ancora più distonico di fronte al dato Istat sul livello delle retribuzioni: le buste paga dei dipendenti hanno beneficiato di un aumento pari a zero da settembre ad agosto e di un irrilevante +1,2% sul settembre 2021.
I prezzi energetici corrono e spingono ad una crescita a doppia cifra anche i beni alimentari.
La premier Giorgia Meloni, parlando con con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha ribadito “l’urgenza di misure concrete per ridurre i prezzi dell’energia”.
Sindacati, imprese, consumatori chiedono al Governo di intervenire.
A ottobre l’inflazione galoppa anche in Germania e in Francia.
La prima ha toccato un +10,4%, (il livello più alto dalla Riunificazione delle due Germanie) e la seconda un +6,2% (il più alto dall’85). Meglio ha fatto la Spagna che, riuscendo a contenere i prezzi dell’energia riesce ad abbattere l’inflazione passando da un 8,9% di settembre (era lo stesso livello dell’Italia) a un +7,3% di ottobre. Mentre il Portogallo, preoccupato per un’ inflazione a +10,2%, pensa di estendere la legge che tassa gli extraprofitti ai supermercati e alle grandi catene di distribuzione alimentare.
In Italia il primo imputato dell’imprevista accelerazione di ottobre è il prezzo dei beni energetici (passati da un +44,5% di settembre a un +73,2% di ottobre con un balzo di quasi 29 punti).
Il carrello della spesa è passato dal 10,9% al 12,7%.
Codacons: “L’inflazione all’11,9% è disastrosa e determina una stangata record per gli italiani, considerata la totalità dei consumi di una famiglia tipo, pari a +3.655 euro annui. Solo per gli alimentari (+13,5% ad ottobre) un nucleo si ritrova a spendere in media +752 euro su base annua”.