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LIVORNO – Addio a don Francesco Fiordaliso, stroncato da un male incurabile a 56 anni. L’ultimo saluto lunedì 30 maggio in Cattedrale, il funerale celebrato dal vescovo Simone Giusti. Don Francesco era da due anni il cappellano del carcere Le Sughere di Livorno.
Dopo 18 anni in cui è stato punto di riferimento pastorale a Castiglioncello.
Una Castiglioncello che lo piange, in un cordoglio via social che sta inondando il profilo Fb di don Francesco, un prete appassionato, impegnato, sempre vicino alla sua comunità. Un prete di strada.
E lo piange tutta la Diocesi. Sempre vicino ai giovani. Lo scoutismo una delle sue grandi passioni.
Una vocazione verso i più poveri e i più deboli. Da sempre impegnato con l’associazione Giovanni XXIII, aveva collaborato con l’associazione Randi in città, per l’aiuto e l’accoglienza alle donne vittime di prostituzione e violenza.
Vicino al mondo della disabilità, era stato cappellano della commissione H in Diocesi e non mancava mai alle iniziative e ai campeggi di Castiglioncello. Un impegno che aveva messo anche nella casina, la struttura accanto alla parrocchia di S. Andrea e Immacolata Concezione a Castiglioncello, dove accoglieva persone in difficoltà.
Entrato in seminario subito dopo il liceo, don Francesco è stato ordinato nel 1992 dal vescovo Ablondi, ed ha ricoperto per diversi anni il ruolo di parroco a Livorno, a San Pio X, poi dal 2001 è diventato parroco di Castiglioncello e due anni fa cappellano del carcere di Livorno.
Il servizio agli ultimi e lo scoutismo erano la vera vocazione di Don Francesco. Assistente ecclesiastico del Livorno 9, assistente della Zona di Livorno per diversi anni.