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Esplosione a Calenzano, sciopero raffineria Eni di Livorno

Lo stabilimento di Calenzano collegato con oleodotti a raffineria Eni di Livorno. Presidio centinaia di lavoratori davanti ai cancelli. Quattro vittime accertate. Una persona dispersa

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LIVORNO – Esplosione a Calenzano, sciopero raffineria Eni di Livorno

Esplosione a Calenzano, centinaia di persone martedì 10 dicembre mattina davanti ai cancelli della raffineria Eni di Livorno dopo la tragica esplosione di lunedì 9 dicembre in area Eni a Calenzano, provincia di Firenze.

Le ricerche hanno portato martedì 10 dicembre mattina “al rinvenimento di altre due vittime” oltre alle altre due “emerse nell’immediatezza dei fatti”. Lo rende noto il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, che dirige le indagini. La Procura “sta proseguendo le attività di sopralluogo per verificare la presenza di una ulteriore persona che risulta ad oggi dispersa”.

Il procuratore Tescaroli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e si procede anche per i reati di lesioni colpose aggravate dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro e per disastro colposo.

Sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno proclamato, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il coordinamento Rsu delle ditte dell’indotto Eni martedì 10 dicembre.

A cui seguirà lo sciopero proclamato con manifestazione a Calenzano mercoledì 11 dicembre, giornata del lutto regionale proclamato da Regione Toscana,  dalle delle segreterie Regionali CGIL CISL Uil.

Almeno 500 lavoratori martedì 10 dicembre mattina si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni.

“Lo sgomento – dicono i sindacati – è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando”.

Lo stabilimento di Calenzano svolge attività di ricezione ricezione, deposito (stoccaggio) e spedizione di benzina, gasolio e petrolio (kerosene). Tali prodotti arrivano nel deposito di Calenzano tramite due oleodotti collegati con la raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici (a tetto fisso o galleggiante) in attesa dell’invio alle pensiline di carico delle autobotti.
La gestione delle operazioni di riempimento dei serbatoi e di carico delle autobotti viene effettuata tramite una sala controllo. Nello stabilimento, che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati sono dislocate le seguenti principali aree di lavoro: parchi serbatoi; pensiline di carico autobotti (ATB); sale pompe; impianto antincendio; terminale di arrivo dell’oleodotto; impianti di misurazione fiscale; impianti di recupero vapori dalle pensiline di carico ATB; impianto di trattamento acque; cabine elettriche, impianti elettrici e strumentazioni varie.

© Riproduzione riservata

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