Getting your Trinity Audio player ready...
|
LIVORNO – I carabinieri di Livorno, su ordine della Procura di Livorno, hanno arrestato due uomini livornesi di 36 anni per usura ed estorsione in concorso e denunciato in stato di libertà un uomo di 39 anni, cittadino albanese, per usura.
I due arrestati si trovano nella Casa Circondariale ‘Le Sughere’ di Livorno.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Livorno hanno portato alla luce prestiti con tassi di interesse fino al 1000%.
La persona che ha sporto denuncia ha rendicontato di essere vittima di usura dal 2019.
Il provvedimento, rendono noto i Carabinieri di Livorno, è stato emesso a seguito degli approfondimenti che il Nucleo Investigativo sta svolgendo nell’ambito di un’altra indagine che nel mese scorso ha portato all’arresto, sempre in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, di 3 persone accusate di vari reati nella gestione dei servizi di vigilanza e sicurezza in diversi locali di intrattenimento della provincia.
Secondo quanto emerso dalle indagini la vittima ha denunciato di aver ricevuto nel 2019 per l’acquisto di un’auto, un prestito di 6mila euro e avrebbe dovuto restituire in un anno 11 mila euro. Gli interessi corrisposti, pari a 5mila euro, si attestavano al 120%.
Più recentemente la vittima si sarebbe rivolta ai due destinatari del provvedimento cautelare per far fronte ad altri debiti personali. In particolare avrebbe ricevuto nei primi mesi di quest’anno 2 prestiti (di 3mila e 5mila euro) pattuendo con i denunciati tassi usurai (per il primo l’800% e per il secondo il 350%), concordando poi, per un ulteriore prestito di 4mila euro, la restituzione della somma complessiva di 40mila euro, pari alla corresponsione di un tasso di interesse del 1000%.
Quando la vittima, che nel frattempo, attraverso prestiti di persone amiche, era riuscita a restituire solo i capitali ricevuti, avrebbe riferito ai due presunti usurai di non essere più in grado di corrispondere gli illeciti interessi sarebbe stata percossa e minacciata pesantemente. Non solo, nei giorni successivi gli indagati avrebbero continuato a intimidire la vittoria con telefonate minatorie, sempre più insistenti.
Subito i Carabinieri del Nucleo Investigativo, diretti dalla Procura di Livorno, hanno avviato gli accertamenti per riscontrare le dichiarazioni ricevute e intrapreso un’azione costante di tutela della vittima, affinché fosse garantita la sua incolumità senza trascurare o disperdere alcun elemento utile alle indagini.
Sia attraverso attività investigative tradizionali che con il supporto tecnologico, illustrano i Carabinieri, nel giro di pochi giorni “è stato raccolto adeguato materiale probatorio a suffragio dell’asserita dinamica usuraia e della successiva estorsione e, su richiesta della Procura di Livorno, il Gip del Tribunale di Livorno ha emesso a carico di entrambi gli indagati l’Ordinanza di custodia cautelare in carcere poi eseguita”.
Nel corso dell’operazione, al termine della perquisizione, il cleo Investigativo ha rinvenuto e sottoposto a sequestro un’ingente somma di denaro, ammontante a diverse migliaia di euro, in banconote contanti, due carte di credito ed alcuni dispositivi informatici.