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PIOMBINO – Dopo la presentazione della scorsa settimana a Piombino dell’accordo di programma Metinvest – Danieli è ripreso al Mimit il confronto sui temi occupazionali del futuro polo siderurgico.
La Fiom insieme alle altre organizzazioni ha manifestato preoccupazione sullo stallo della situazione di Jsw e la scarsezza di notizie in merito all’accordo di programma e soprattutto sul fatto che l’azienda si sta fermando ed è aumentata la cassa integrazione dei lavoratori.
“Occorre che si sblocchi la situazione e Jsw decida cosa vuol fare visto che occupa i 1300 lavoratori interessati che arrivano a 1500 con le altre società controllate – prosegue il sindacato – Ma soprattutto il governo intervenga perché la situazione rischia di bloccare la nuova reindustrializzazione di Metinvest-Danieli la quale finalmente oggi ha manifestato chiaramente l’interesse per tutti i lavoratori coinvolti. Cosa che come Fiom chiedevamo da tempo. La prossima settimana nuovo incontro sull’occupazione. Occorre andare avanti nel confronto per garantire la ripresa al lavoro di tutti i lavoratori interessati e la partenza effettiva degli investimenti visto che la nuova acciaieria è previsto inizi a produrre dal 2029”.
“Ora è il momento della verità – conclude la nota – visto che il confronto ora è col sindacato e con i lavoratori’.
“Esprimiamo soddisfazione come organizzazione sindacale per quel che riguarda il percorso che Metinvest con convinzione porta avanti – dice la Fim Cisl – e la determinazione di dover affrontare in tempi brevi anche un accordo che possa gestire il personale consapevoli che per noi, nessun accordo sarà possibile senza la totale garanzia per tutti i dipendenti di rimanere ancorati alle attività lavorative. Auspichiamo che azienda Jsw, ministero ed enti locali, sciolgano tutti quanti i nodi che mancano ancora per poter arrivare alla firma dell’accordo di programma e la definizione di tutto quanto concerne il percorso del rilancio di Piombino. Resta per noi importante – poiché si parla di tutto il polo siderurgico – una convocazione ad hoc per quanto riguarda la Liberty Magona per far chiarezza sugli interessamenti da parte di altri soggetti al suo rilancio e sull’approvvigionamento di prodotti per le lavorazioni su cui valutiamo positivamente l’impegno del governo a ricercare Coils tra i produttori italiani per garantire la continuità produttiva dello stabilimento”.
È stata affrontata anche la situazione di Magona che vede in bilico altri 500 lavoratori per la quale verrà organizzato a breve un confronto sempre al Mimit.