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Security manager a Livorno, sindaco Salvetti: “Avvicinamento a cittadinanza”

Bilancio primi sei mesi. Sindaco Luca Salvetti: "Prima valutazione esperienza, che è una sperimentazione. Perché la figura del security manager era già presente a Milano, ma con peculiarità diverse"

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LIVORNO – Security manager a Livorno, bilancio dei primi sei mesi di attività del security manager, Giampaolo Dotto, sostituto commissario della Polizia di Stato in pensione, professionista specializzato nell’elaborazione e nella realizzazione di politiche integrate di sicurezza urbana.

Il Security manager, spiega il Comune di Livorno, ha iniziato il suo lavoro nel mese di settembre sia singolarmente, sia supportato dal comandante della Polizia Municipale Joselito Orlando e dall’ispettore Michela Pedini.

Sindaco Luca Salvetti: “In questi sei mesi abbiamo avuto la possibilità di fare una prima valutazione sull’esperienza, che è poi una sperimentazione, perché la figura del security manager era già presente a Milano, ma con peculiarità diverse. L’operazione principale è stata quella di avvicinamento alla cittadinanza, lavoro che la Polizia Municipale stava già svolgendo e che Giampaolo Dotto ha fatto con altre caratteristiche. Infatti sono state attivati una ricognizione dei quartieri. Dialogo puntuale e costante con alcune persone, stretta collaborazione con i consigli di zona. Valutazione attenta di alcune situazioni specifiche che hanno determinato preoccupazione e necessità di intervento sul fronte della sicurezza della cittadinanza, in cooperazione con le forze dell’ordine. In questi sei mesi il security manager ha conosciuto e incontrato tante realtà, per cui ogni giorno è nato qualcosa di nuovo da affrontare”.

Durante questi primi sei mesi, illustra il Comune di Livorno, è stata avviata un’attività di raccolta ed analisi dei dati. Il 6 settembre si è tenuto il primo incontro con i presidenti dei consigli di zona durante il quale sono state evidenziate le criticità dei quartieri legate principalmente allo spaccio di stupefacenti e a problematiche infrastrutturali. 

Dotto: “Di comune accordo è stato deciso di dar seguito ad un riscontro oggettivo di quanto evidenziato dando priorità alle zone con atipicità più complesse come i quartieri nord e il centro città (consigli di zona 1 e 2). Con l’ascolto si attiva un rapporto immediato con l’interlocutore e si possono dare risposte tempestive. In questi sei mesi abbiamo acquisito ed elaborato dati ed abbiamo ottenuto ottimi risultati”.

Per tutti i quartieri è stato attuato un protocollo di avvicinamento alla cittadinanza composto da tre step: ricognizione delle zone con un gruppo di residenti. Incontro con i consiglieri di zona. Incontro con la cittadinanza dei quartieri

Dopo le aree incluse nei consigli di zona 1 e 2 il lavoro del security manager si è spostato in tutte le altre realtà cittadine e sono stati effettuati una serie di incontri aperti alla cittadinanza insieme alla Polizia Muncipale.

Il passaggio successivo, prosegue il Comune di Livorno, è stato incontrare i capigruppo consiliari e questo ha permesso di intraprendere un confronto con i singoli gruppi politici (al momento il security manager ha incontrare i gruppi di maggioranza e la rappresentante della lista Livorno Popolare).

E’ stata poi la volta dei presidenti delle comunità straniere a Livorno.

Incontro tra il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi e i presidenti e vice presidenti dei consigli di zona.

Il lavoro del security manager è proseguito con i vari comitati di quartiere e i centri commerciali naturali, (piazza Garibaldi e piazza XX Settembre), con le associazioni del terzo settore e con Confcommercio per la riqualificazione strutturale e il rilancio commerciale delle aree coinvolte. Agli incontri spesso hanno partecipato gli assessori competenti.

Il security manager sta anche collaborando a progetti per le politiche giovanili e alle problematiche legate alla movida, “coinvolgendo residenti e commercianti al fine di trovare punti d’intesa costruttivi”.

Comandante Polizia Municipale: La figura del security manager livornese è molto più prossima al cittadino rispetto al ruolo che attualmente riveste in realtà come Milano e Roma. Mi sono calato in questa nuova organizzazione amministrativa e comunale approfondendo le realtà dei consigli di zona che hanno rimesso in moto qualcosa che si era fermato ai tempi delle circoscrizioni. Come Polizia Municipale abbiamo dato, sin da subito, la nostra disponibilità al security manager, insieme a Prefettura e Forze dell’ordine, e abbiamo iniziato ad effettuare gli incontri con le varie realtà del territorio. La linea comune che si sta perseguendo è di ottimizzare al massimo la nostra presenza sul territorio”.

Michela Pedini, responsabile dei servizi territoriali: “Questo esperimento, grazie al Security manager, ci ha consentito di diventare i nodi della stessa rete, come lo sono i cittadini, ed io in particolare mi occupo di tradurre le attività materiali in servizi. Abbiamo già avuto grandi soddisfazioni perché il cittadino riesce a capire bene il nostro lavoro”.

 

© Riproduzione riservata

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