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Vannacci con tessera Lega: Andrea Romiti da ‘Il mondo al contrario’ alla piazza con Marco Rizzo

Romiti, ex vicepresidente movimento di Vannacci: "Il coraggio vince, ma la poltrona comoda piace". Romiti, ex FdI, candidato sindaco centrodestra amministrative 2019 a Livorno. Nel 2024 Romiti candidato consigliere comunale Lega. Rizzo leader Democrazia Sovrana Popolare, ex leader Rifondazione Comunista

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LIVORNO – Con l’ingresso di Roberto Vannacci da tesserato in Lega, con tessera del partito consegnata al generale europarlamentare dal riconfermato Matteo Salvini al congresso di Firenze, molti addii nel movimento di Vannacci ‘Mondo al contrario’.

Dopo l’ex presidente del movimento Filomeni, anche l’addio del livornese Andrea Romiti. Romiti in piazza a Milano nella manifestazione organizzata da Democrazia Sovrana Popolare col leader Marco Rizzo, ex parlamentare, che fu leader di Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti Italiani. Manifestazione all’insegna di ‘pace e sovranità. No alla guerra della UE. Nessun simbolo di partito, solo bandiere Italiane, il popolo intero in piazza sotto una sola bandiera!”.

Commenta via social Andrea Romiti, in piazza a Milano con Marco Rizzo: “In 10.000, solo con bandiere italiane a dire basta a questa Europa, basta a questa guerra, basta a chi non mantiene le promesse agli elettori.

Andrea Romiti, ex FdI, a Livorno è stato candidato sindaco per il centrodestra alle amministrative 2019. Al ballottaggio, Romiti è stato battuto dall’eletto sindaco Luca Salvetti, Pd, candidato centrosinistra, nonché sindaco bis confermato al primo turno alle amministrative 2024. Dopo un percorso in Consiglio Comunale capogruppo di Fratelli d’Italia, Romiti nel 2023 è passato al gruppo misto. Alle amministrative 2024, Romiti candidato consigliere comunale nella lista Lega Salvini, è rimasto fuori dal Consiglio Comunale per una manciata di voti in un partito che a Livorno, con nemmeno il 4% di voti, ha espresso un solo consigliere.

Poi il movimento di Vannacci ‘Il mondo al contrario’, lasciato dunque con la decisione della tessera Lega Salvini in tasca del generale europarlamentare, eletto alle Europee 2024 come indipendente Lega a suon di mezzo milione di voti.

Nel suo addio a Vannacci, Romiti spiega via social: “Partiamo dall’aspetto che l’unico che ha la poltrona è solamente lui e che tutti gli iscritti dalle varie parti d’Italia al ‘Mondo al contrario’ e in altre associazioni a lui collegate, lo hanno sostenuto perché credevano in un progetto di cambiamento e di vero sovranismo. Tanti amici hanno investito tempo e alcuni anche denaro sperando di ritornare padroni della propria democrazia, oggi condizionata dai poteri forti che governano questa UE. Lui poteva essere il catalizzatore di tutti quei cittadini che avevano votato il centrodestra per una politica autonoma dalla Von Der Lyen e che invece sono rimasti delusi.

Entrare in Lega per poi continuare ad essere alleati a partiti che stanno seduti con questa UE, rispetto allo tsunami sovranista, sembra un accomodamento vecchio stile pentapartito. A proposito di buon senso, che è il primo capitolo del famoso libro, potremmo dire dimmi con chi ti alleerai e ti dirò chi sei”.
Motivando le sue dimissioni dal movimento rispetto a Vannacci: “L’ho ringraziato del percorso fatto assieme fino a quel momento, ma non mi sento di proseguire nella Lega. Apprezzo Salvini e il suo goffo tentativo di fare una politica sovranista a fianco della Meloni e rimanendo sempre alleati a Forza Italia. Il mio timore è che questo percorso, sia l’ennesima presa in giro agli elettori che vogliono una politica non succube di questa UE legata ai poteri forti.
La scelta del generale di entrare in Lega non la vedo una vera alternativa che possa dare al nostro Paese quel cambiamento necessario, come Trump sta dando agli USA.
Il coraggio vince, ma la poltrona comoda piace.
Il partito Rizzo-Vannacci nei sondaggi era dato a più del 10%, invece si è preferito la scelta più comoda.
Abbiamo avuto la possibilità di rappresentare tutti quei cittadini che si sentono sfiduciati e traditi dalla politica clientelare e servile dei due centri di destra e sinistra.
Quando siamo partiti con il comitato, dove ero vicepresidente nazionale, attorno a noi, in modo spontaneo, si sono raggruppate tutte le forze che non accettano questo modello tecnocratico e globalista. I cittadini hanno ben chiaro che questi poteri forti perseguono i propri interessi economici fregandosene dei veri bisogni di una società civile.
Il partito del non voto alle Europee è stato il 51% e alle politiche quasi il 40%.
Inoltre la maggioranza di chi ha votato ha espresso il voto per partiti che promettevano politiche sovraniste lontane dalla Von Der Lyen. Gli italiani, come tutti i cittadini occidentali, hanno aperto gli occhi sull’influenza dei poteri finanziari e economici nelle democrazie e chi fa politica dovrebbe avere coraggio e fare scelte che nell’immediato non sono comode e non garantiscono poltrone e prebende, ma perseguono gli interessi del Paese e dei cittadini”.

© Riproduzione riservata

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