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Nella Tenuta Marchesi Ginori Lisci un nuovo impianto di produzione di biometano e bio-Co2

Solvay si è impegnata ad acquistare 24 GWh all'anno per i prossimi 15 anni, sostituendo parte del gas naturale utilizzato

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ROSIGNANO MARITTIMO – Al Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina, in presenza del presidente della Regione Eugenio Giani, del sindaco Francesco Auriemma e di altre autorità nazionali, regionali e locali, le aziende Marchesi Ginori Lisci, il Gruppo Siad e Solvay hanno annunciato ufficialmente la realizzazione di un nuovo impianto di produzione di biometano e bio-Co2, che contribuirà a promuovere le buone pratiche di economia circolare nel territorio e all’ulteriore decarbonizzazione delle attività dello stabilimento di Rosignano.  

L’impianto, situato nella Tenuta Marchesi Ginori Lisci di Querceto (Montecatini Val di Cecina) e di proprietà della stessa azienda, sarà realizzato per la produzione di 2 milioni di metri cubi all’anno di biometano e 2500 tonnellate all’anno di Bio-Co2. 

Solvay si è impegnata ad acquistare 24 GWh all’anno per i prossimi 15 anni, sostituendo con il biometano parte del gas naturale utilizzato per alimentare i propri impianti energetici e riducendo le emissioni di Co₂ derivanti dalla produzione di vapore. Questa fonte di energia rinnovabile contribuirà, a partire dal 2026, a una riduzione delle emissioni di Co₂ del sito di Rosignano, per circa 8mila tonnellate l’anno.

Da oltre due secoli la famiglia Ginori Lisci, proprietaria dell’omonima azienda, rappresenta un punto di riferimento per il territorio, unendo tradizione, qualità e responsabilità ambientale. L’azienda ha saputo evolversi nel tempo, rimanendo fedele ai propri valori storici ed investendo costantemente in innovazione sostenibile.  

“In un mondo che cambia rapidamente, restare fedeli alle proprie radici significa anche saper guardare avanti – afferma Luigi Malenchini, consigliere delegato – La sostenibilità non è solo una scelta etica, ma un impegno concreto verso le generazioni future e verso la comunità con la quale, da sempre, c’è un forte legame.”   

“Tutto questo senza mai perdere di vista la qualità, che da sempre contraddistingue il marchio, e la centralità delle persone, con politiche aziendali orientate al benessere dei lavoratori e alla valorizzazione del talento locale”, conclude il presidente della società Lionardo Ginori Lisci.

Il progetto esemplifica un modello circolare in cui i sottoprodotti agricoli vengono trasformati in biometano rinnovabile e Co₂ biogenica. Il gruppo Siad, leader nelle tecnologie per biometano e Bio-Co₂, con Tecno Project Industriale, società del gruppo, realizzerà e gestirà un impianto per il recupero e liquefazione della Co₂, generata durante la produzione di biometano, per poi trasportarla e fornirla a Solvay, che la utilizzerà nei suoi processi di produzione di carbonato di sodio e bicarbonato di sodio nel sito di Rosignano. La Co₂ biogenica introdotta nel ciclo produttivo di Solvay ridurrà il fabbisogno di Co₂ di origine fossile e la carbon footprint complessiva del sito di Rosignano.

Bernardo Sestini, presidente e amministratore delegato del gruppo Siad, spiega: “Siamo convinti che l’innovazione, da sempre una nostra caratteristica, sia la base per lo sviluppo della sostenibilità ambientale. Nella filiera della Co₂  biogenica, il Gruppo Siad ha sviluppato soluzioni integrando il know how dell’engineering a quello dei gas industriali, permettendo di recuperare un prodotto di scarto e trasformarlo in risorsa per le diverse industrie (come la chimica e l’agroalimentare). Il recupero e l’utilizzo dell’anidride carbonica da processi a ciclo corto del carbonio permette lo sviluppo di un’economia sempre più circolare e sostenibile”.

Questa iniziativa fa seguito al successo del progetto lanciato nel 2018 da Solvay e Siad, con la realizzazione all’interno del sito di Rosignano di un impianto di cattura della Co2 dai fumi industriali e riutilizzo, nei processi di produzione di carbonato e bicarbonato di sodio, di 40mila tonnellate di Co₂ all’anno. Entrambi questi progetti contribuiscono a migliorare l’indipendenza energetica di Solvay, riducendo le emissioni e rafforzando la competitività e la sostenibilità del parco industriale di Rosignano. 

“Questo progetto rappresenta un passo tangibile nel nostro percorso di decarbonizzazione delle nostre attività – ha dichiarato Nicolas Dugenetay, direttore dello stabilimento Solvay di Rosignano – Integrando biometano rinnovabile e Co₂ biogenica nei nostri processi riduciamo il nostro impatto ambientale. La nostra vision è rivolta a garantire lo sviluppo sostenibile del territorio, dimostrando che l’industria può creare, in sinergia con le realtà locali, nuove opportunità per superare le sfide della transizione ecologica”.

 

© Riproduzione riservata

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