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Open Arms, fermo amministrativo dopo sbarco a Marina di Carrara

Assessore regionale Monni: "40 giorni di fermo per aver salvato altre vite". Sbarcati 196 migranti con 14 minori non accompagnati e 15 donne con due bambini. Tutti ripartiti in centri accoglienza

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MARINA DI CARRARA – Open Arms, fermo amministrativo dopo sbarco a Marina di Carrara

La nave ong Open Arms, che martedì 22 agosto è sbarcata a Marina di Carrara con 196 migranti a bordo è stata raggiunta da fermo amministrativo e da sanzione e non può lasciare il porto di Marina di Carrara.

La nave si trova adesso in rada.

Monia Monni, assessore Protezione Civile Regione Toscana: “Fermo amministrativo per la Open Arms sbarcata a Carrara. Durante il primo soccorso avevano salvato 26 persone. Secondo il decreto Piantedosi avrebbero dovuto lasciar morire in mare le altre 170, che non erano autorizzati a salvare. Secondo voi 40 giorni di fermo quante vite costeranno?”

Il motivo legato a violazione del decreto Piantedosi che obbliga le navi a raggiungere il porto sicuro assegnato senza ritardo quindi senza ulteriori salvataggi.

Open Arms  avrebbe effettuato altre operazioni di salvataggio contravvenendo alle disposizioni contenuti nei nuovi decreti.

Concluse a Carrara le operazioni di prima accoglienza dei 196 migranti sbarcati, smistati nei centri di accoglienza di Toscana, Piemonte, Marche e Umbria.

A bordo  14 minori non accompagnati dei quali 5 sono stati accolti a Massa, gli altri nel resto della Toscana. Guinea, Nigeria, Sudan, Gambia, Senegal, Eritrea, Bangladesh, Pakistan, Siria, Egitto e Palestina i paesi di origine dei migranti.

Sbarcate 15 donne e due i bambini accompagnati.

Serena Arrighi sindaca di Carrara e vicesindaca Roberta Crudeli: “Anche questa volta tutte le operazioni di accoglienza si sono svolte con umanità e professionalità e di questo ne siamo molto orgogliose. In questi mesi sul nostro territorio, sotto la guida della Prefettura, abbiamo messo in piedi una struttura bene oliata ed efficiente che ci permette di gestire al meglio anche sbarchi così numerosi. Per questo ci teniamo a ringraziare la prefettura per il suo coordinamento, ma anche Regione, Asl, protezione civile, forze dell’ordine. E, non ultimo, gli uffici comunali che, a cominciare dalla dirigente Barbara Tedeschi e dalla dottoressa Giulia Dazzi, hanno dato un grande contributo”.

Monia Monni: “Il Governo sta dimostrando la sua incapacità a costruire un modello di accoglienza vero. Scaricando le criticità di gestione sui territori ed i Comuni. Prima Salvini da Ministro degli Interni ed ora Piantedosi hanno destrutturato il modello dell’accoglienza diffusa. Togliendo risorse ed emarginando quel terzo settore che sa fare accoglienza.

Che la sottoscrizione dell’intesa non contribuisca a risolvere il problema lo dimostra il fatto che tutto il Paese vive le stesse difficoltà. A partire dal Veneto come si capisce bene dalle parole dure del presidente Zaia e di tanti sindaci di destra. Per costruire un modello di accoglienza servono risorse e serve un’idea di come fare, cosa che questo Governo evidentemente non ha”.

Serena Spinelli, assessore sociale Regione Toscana, in porto a Marina di Carrara con Monni: “La situazione è complessa perché viene volutamente resa più complicata da un sistema che si sta avvitando su se stesso rendendo le cose difficili alle comunità che devono accogliere. Molte realtà del nostro terzo settore non riescono ad inserirsi perché gli importi dei bandi sono troppo bassi. Quello che prevede il decreto Cutro (che mi spiace anche chiamare così visto la tragedia a cui si associa) esclude in sostanza il supporto legale, psicologico e quello linguistico.

Lasciando in pratica solo vitto e alloggio e finendo per allontanarsi molto dai principi dell’inclusione e dell’accoglienza. Desidero ringraziare tutto il nostro sistema per il lavoro, coordinato dalle prefetture. Il terzo settore tutto, il sistema socio-sanitario e dell’assistenza, i Comuni che hanno la maggior parte del carico addosso. E’ grazie a loro se la Toscana riesce a rispondere con adeguatezza e con preparazione”.

 

© Riproduzione riservata

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