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CASCIANA TERME LARI – Un grande evento si rinnova per l’estate toscana.
Il borgo di Lari si trasforma in una città spettacolo per la ventisettesima edizione di Collinarea Festival, la rassegna culturale legata al suono, alla musica e alle nuove tecnologie, con uno sguardo al teatro, alla danza e al circo contemporaneo.
La manifestazione, che si terrà dal’11 luglio al 2 agosto prossimi, è stata presentata questa mattina nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dall’assessora Alessandra Nardini, i direttori artistici di Collinarea Festival Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, l’assessore alla cultura di Pontedera, Francesco Mori, il responsabile territoriale di Confcommercio della provincia di Pisa Luca Favilli, e in video collegamento l’assessora alla cultura di Casciana Terme – Lari Alessandra Dal Canto.
Tre le macro aree, a partire dalla sezione multidisciplinare: arti performative, spettacoli e performance di musica, teatro, danza (dal 11 al 26 luglio); la sezione dedicata al Suono (dall’18 al 20 luglio), tre giorni dedicati alla Sezione Suono, dove la programmazione serale incornicia la prima edizione del Collinarea Phd Summer School – la percezione sonora attraverso tutti i sensi; Connessioni, con la realizzazione dell’opera ubiqua Tosca d’essai (1 e 2 agosto). Come nel 2024 la rassegna farà tappa oltre che nello splendido borgo di Lari, nella suggestiva location del Parco fluviale di La Rotta, frazione del Comune di Pontedera.
Il Festival parlerà come sempre a un pubblico eterogeneo, secondo un’idea di multidisciplinarietà nella sua più ampia accezione, evidenziata dal sottotitolo dell’edizione 2025 La Scena Contemporanea. Avranno grande rilevanza i laboratori e i momenti formativi di interesse nazionale e internazionale, che coinvolgeranno studenti, dottorandi, operatori, scienziati e gli abitanti del territorio, attraverso azioni e percorsi a loro specificamente dedicati.
La comunità artistica, che a Lari si è formata ed è cresciuta rendendo ogni progetto dinamico e condiviso, accoglierà il pubblico con una proposta di spettacolo dal vivo rinnovata e coinvolgente, con nuove esperienze sensoriali. Sarà possibile, infatti, scoprire la storia e i suoni del borgo, inquadrando i Qr code che si incontreranno in paese con narrazioni e musiche dedicate al festival e al territorio. Ci si potrà inoltre rilassare con un aperitivo al tramonto e una cena al ristorante o da asporto, provando i piatti pensati per Collinarea nei locali aderenti all’iniziativa promossa in sinergia con Confcommercio.
Arte e spettacolo (dal 11 al 26 luglio)
È la sezione dedicata all’espressione più pura: arti performative, spettacoli e performance di musica, teatro, danza. 30 spettacoli, 17 compagnie ospitate, di cui 5 estere; 5 produzioni, 1 coproduzioni; 11 tra prime e anteprime nazionali di musica, teatro, danza e circo contemporaneo. Si va dalla nuova produzione basata sul suono del noto Circo Contemporaneo El Grito al giovanissimo mandolinista Federico Maddaluno accompagnato dall’arpa di Tosca Tavaniello; dalla pluripremiata compagnia teatrale Carrozzeria Orfeo all’emergente musicista Lorenzo Pellegrini (Handlogic), dalla produzione teatrale di “Piena di grazia” composta da quattro artiste under 25, al conosciutissimo e internazionale mix tra teatro e musica del Duo Baldo; passando per il progetto musicale under 35 de La ladra e i giocolieri e la performance tra suono e voce di Erio.
E ancora il ritorno alla scena di Simone Perinelli (ex Leviedelfool) e la danza che vede un ospite internazionale under 35 quale Domokos Kovács, ma anche Associazione Nina Danza, o la compagnia francese Cie Kimera. E ancora la musica ricercata di Isaac Fernández e Alba Escalon (Spagna) e Martin Zels (Austria), l’orchestra di Opera Musica, i Teatri d’Imbarco, Sauvage Rule, la produzione di Mister Tamburino (Carlo De Toni e Giovanni Bracci nell’omaggio a Franco Battiato), le altre due produzioni che vedono in scena Eros Carpita in due esperimenti tra il reale e il virtuale, fra teatro, musica, suono e video.
La chiusura del Festival è affidata all’Opera Ubiqua messa in scena con Connessioni© Tosca – d’essai (titolo provvisorio) che vede coinvolti oltre settanta artisti, con un’orchestra a pieno organico, una band rock/pop di sei elementi, dieci attori e circa altrettanti tecnici nei comparti musica, teatro, video.
Suono (dal 18 al 20 luglio)
Dal 2022, da una proposta di Mirco Mencacci, è nata all’interno del festival la sezione divulgativa dedicata a Suono, Rumore e Vibrazione: una piattaforma annuale di incontro e condivisione tra i settori che si relazionano direttamente o indirettamente a suono, rumore e vibrazione. Il progetto, oltre a proporre performance e concerti, gode della collaborazione di varie università nazionali e internazionali e vede la presenza di ricercatori e scienziati da tutto il mondo con incontri che si svolgono durante tre giornate del festival, pensati in modo inclusivo attraverso un linguaggio capace di arrivare a tutti. Conclude la sezione una tavola rotonda, aperta a tutti, con il tema L’udito è il senso che usiamo di più?, alla quale partecipano il pubblico e gli esperti intervenuti nelle tre giornate. La programmazione di spettacoli della sezione dedicata al Suono prevede la quarta edizione del premio Sonic Award, fin qui vinto da Giovanni Sollima, Giovanni Baglioni e Rachele Andrioli. Il tutto valorizzato ancor di più quest’anno dalla prima edizione del Collinarea Phd Summer School – la percezione sonora attraverso tutti i sensi.
Connessioni – Tosca è l’opera ubiqua del 2025
Dal 2020 Sartoria Caronte e Collinarea Festival si sono dotati di Connessioni, un progetto dei due direttori artistici Mirco Mencacci e Loris Seghizzi, un’innovativa infrastruttura tecnologica a servizio dello spettacolo dal vivo che rende la manifestazione e il luogo che la ospita unici nel panorama internazionale dello spettacolo, grazie al fatto di poter proporre la prima forma di spettacolo ubiquo. Si tratta di una messa in scena che si svolge contemporaneamente in vari luoghi del borgo e può essere usufruita nel suo complesso dagli spettatori in qualsiasi location questi si trovino, grazie ad una specifica diffusione del video e del suono.
L’opera ubiqua Tosca d’essai, in programma l’1 e il 2 agosto è un viaggio tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, danza, video, suono. Un atto d’amore per l’arte e il luogo. È un’opera immersiva e site-specific, che coinvolge i luoghi del borgo di Lari grazie all’infrastruttura Connessioni. Tra musica, teatro e realtà aumentata, lo spettacolo riscrive Puccini in una forma inedita. Un’esperienza unica in Italia. Un esperimento artistico radicale narrato da una drammaturgia multistrato, distribuita nello spazio e nel tempo. Dopo il triennio dedicato a Butterfly, Turandot e Bohème, Tosca d’essai rappresenta il consolidamento di un format originale, capace di connettere in tempo reale più luoghi, suoni, immagini, corpi e prospettive. Il pubblico abiterà tre spazi principali – Piazza Matteotti, il Giardino del Comune, Piazza Vittorio Emanuele – in un’esperienza performativa che si sviluppa simultaneamente su più livelli. Scarpia, Cavaradossi e Tosca rivivono la tragedia in tempo reale, mentre una troupe gira il film dell’opera: questo duplice registro è il cuore pulsante di Tosca d’essai. Da un lato, il pubblico assiste alla messa in scena dal vivo della vicenda pucciniana; dall’altro, gli stessi gesti, le stesse emozioni e le stesse parole vengono catturate dalle telecamere e trasformate in film. La narrazione si svolge nell’intreccio tra la trasposizione teatrale del libretto, i testi delle musiche contemporanee, le arie dell’opera, la diffusione incrociata di due mondi, attraverso il suono e il video. Tosca si trasforma in una lente per osservare il potere, l’arte, la violenza e l’amore; in una tensione continua tra memoria e riscrittura. A Lari, Tosca diventa una riflessione sul potere, la violenza, l’amore; sull’arte e sul tempo: ciò che è vivo accade una volta sola. Ma forse può rinascere… se diventa film. Tosca d’essai non è un’opera solo da guardare. È un’opera da abitare.
In occasione dell’allestimento dell’opera ubiqua Tosca d’essai è aperta la chiamata per la formazione di un coro teatrale cittadino composto da 8 persone di sesso maschile, dai 16 anni in su, anche senza alcuna esperienza teatrale. Si cercano, in particolare, persone che hanno voglia di mettersi in gioco e vivere un’esperienza teatrale condivisa. Il coro si troverà ad agire in coreografie, a cantare e a scandire ritmi. Il lavoro sarà diretto da Manuela Lo Sicco, supportata da Sabino Civilleri e Loris Seghizzi. L’organizzazione del festival è curata da Sartoria Caronte che garantisce ospitalità gratuita per chi viene da lontano. Non è richiesta esperienza teatrale. Per candidarsi, scrivere a info@sartoriacaronte.it segnalando i propri dati. Per info chiamare il 320.1137908.
Le dichiarazioni
“Collinarea è cresciuta moltissimo in questi anni – dice l’assessora Alessandra Nardini – diventando un appuntamento artistico e culturale di valenza non solo regionale, ma anche nazionale e internazionale. Questa ventisettesima edizione ha un programma ancora più ricco, articolato in tre macroaree e coronato da una nuova straordinaria esperienza di Connessioni, che quest’anno ci stupirà con Tosca. Un’edizione arricchita anche da appuntamenti formativi che porteranno sul nostro territorio studiose e studiosi del suono. Collinarea è un festival che sa unire suono, musica, nuove tecnologie, teatro, danza e circo contemporaneo. Lo farà unendo anche la Valdera, unendo due Comuni, quello di Casciana Terme Lari e quello di Pontedera, che con il borgo di Lari ed il parco fluviale di La Rotta, faranno fa cornice alle artiste e agli artisti che si esibiranno. Un appuntamento che richiamerà nel nostro territorio tantissime persone, che potranno dunque scoprire luoghi meravigliosi e anche i nostri prodotti enogastronomici tipici; voglio infatti ricordare come Collinarea rappresenti, oltre ad un appuntamento di altissima qualità artistica, anche un volano di sviluppo economico, un’opportunità per il nostro territorio di essere conosciuto e valorizzato, proprio nell’ottica della Toscana Diffusa che come Regione ci è tanto cara. Collinarea è dunque un’esperienza unica, una manifestazione che sa amalgamare sperimentazione artistica, elementi d’avanguardia e aggregazione sociale, contribuendo a formare una nuova sensibilità all’ascolto in un’epoca caratterizzata da rapide trasformazioni anche nell’universo sonoro, facilitate dai progressi tecnologici. La Regione Toscana considera l’investimento culturale, in tutte le sue declinazioni, una priorità assoluta. Siamo particolarmente orgogliose e orgogliosi che questa terra abbia saputo generare collaborazioni fruttuose, dando origine a questa consolidata realtà”.
“Per introdurre Collinarea, è sufficiente partire dalla fine, da Tosca – dice Loris Seghizzi, direttore artistico di Collinarea Festival – La regia dell’opera ubiqua contiene i colori e le sfumature programma. Se sostituissi quel nome, Tosca, con quello del festival nulla cambierebbe nel senso. C’è un quasi scontato filo logico che lega gli spettacoli e le performance, dall’inizio alle fine. Nulla di straordinario, si potrebbe dire. Ma la straordinarietà sta proprio nel gioco della retorica, che può riproporsi di volta in volta portando i colori e le sfumature del nostro tempo, partendo da un tempo lontano, una storia che si ripete e che sempre, inevitabilmente, pur cambiando vesti, si ripeterà. Tosca è un’opera immersa in un mondo dominato da potere, controllo e violenza: un sistema patriarcale che detta le regole del vivere e del morire. In questo universo brutale, il gesto d’amore si confonde col possesso, e la giustizia con la vendetta. La messa in scena indaga il corpo vivo del melodramma e lo reinserisce nel suo tempo storico: la Roma del 1800, crocevia di cospirazioni politiche e repressione clericale. Ma è un tempo che parla anche al nostro presente. Tosca, diva adorata e artista affermata, si muove tra due mondi: quello pubblico, in cui domina la scena, e quello privato, dove invece si scopre fragile, innamorata, vulnerabile. È proprio il suo privilegio – quello di una donna visibile, ascoltata, desiderata – a renderla bersaglio. E sarà proprio questo privilegio a generare in lei un senso di colpa, di inadeguatezza, che si tramuta in gelosia, in controllo, in disperazione. Intreccio di linguaggi, ambienti, ma anche paesaggi emotivi, proiezioni interiori, architetture mentali. Lo spazio si trasforma e si stratifica, come si stratificano i pensieri, i ricordi, i traumi. Tosca agisce per istinto e per missione, lottando con il male. Ma il male non si estirpa: cambia forma, si rigenera, si insinua nelle pieghe del potere e dei sentimenti. In questa regia non cerco una redenzione, ma una domanda: qual è il prezzo della libertà, quando sei donna, artista, amante, in un mondo che ti vuole vittima o santa?”.
Aggiunge l’altro direttore artistico, Mirco Mencacci: “Parlare dell’invisibile è qualcosa che non tocca l’immaginazione e i sentimenti. Il suono è estremamente potente ma invisibile. Lo subiamo, lo usiamo, ne gioiamo, ma senza consapevolezza. La sezione suono del festival è una scintilla che può accendere la curiosità e infinite scoperte, su noi stessi, sul nostro rapporto con il mondo esterno, con l’uso dei nostri sensi e con la percezione di ogni singola unità dei nostri 33 triliardi cellule che ci abitano. Ognuno di noi è un recettore sensibilissimo di suoni e vibrazioni. Come reagisce il nostro corpo a tutto ciò? La sezione suono di Collinarea è un momento di incontro, di confronto tra pubblico ed esperti, ma anche tra esperti ed esperti, da quest’anno anche tra dottorandi ed esperti. È un’occasione unica di conoscenza che renderà il nostro quotidiano diverso”.
Il festival
Collinarea Festival è organizzato da Sartoria Caronte
, con la direzione artistica di Loris Seghizzi; Mirco Mencacci cura la sezione dedicata al Suono. Il progetto ha il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Toscana. Inoltre, il progetto è sostenuto dalla Fondazione Pisa, da Confcommercio Provincia di Pisa, dal Comune di Casciana Terme Lari e Pontedera, con la compartecipazione di Camera di Commercio Toscana Nord Ovest – Terre di Pisa. Collaborano con il festival Fabbrica Europa, Prima Onda Festival, Compagnia Civilleri Lo Sicco, Vidart, Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, Opera Music, SAMworld Studio, Wavents, Music Edu. L’evento ha il Patrocinio di Rai Toscana ed è realizzato in media partnership con Rai Radio3.