22.4 C
Firenze
venerdì 20 Giugno 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

La Toscana nord-occidentale ultimo rifugio dei Neandertal, nuove datazioni a 42mila anni fa

La ricerca coordinata dall'Università di Pisa getta nuova luce sugli ultimi anni della loro presenza in Italia

Getting your Trinity Audio player ready...

PISA – Un nuovo studio archeologico ha rivelato che l’area della Toscana nord-occidentale fu una delle ultime zone abitate dai Neandertal in Italia prima della loro scomparsa. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Plos One, è stata coordinata da Jacopo Gennai, ricercatore dell’Università di Pisa (Dipartimento di civiltà e forme del sapere), con la collaborazione della professoressa Elisabetta Starnini.

Lo studio si è concentrato su due importanti siti paleolitici nella zona di Massarosa, la Buca della Iena e la Grotta del Capriolo, già noti dagli anni ’60 ma mai analizzati con tecniche così avanzate. Grazie a nuove datazioni al radiocarbonio, condotte dall’Università di Vienna, è stato possibile collocare la presenza neandertaliana a circa 42.000 anni fa.

Questa cronologia colloca i due siti tra le ultime testimonianze della presenza dei Neandertal in Italia. Sono paragonabili per datazione ai rinvenimenti di Balzi Rossi in Liguria e Castelcivita in Campania. Le analisi condotte derivano da una collaborazione tra le Università di Pisa, Roma “Tor Vergata” e Vienna. Questo lavoro congiunto ha restituito una nuova lettura della fase finale della vita dei Neandertal, segnata dall’arrivo dei primi Homo sapiens provenienti da Africa e Vicino Oriente.

Un elemento particolarmente significativo riguarda la presenza contemporanea di grandi carnivori nei siti esaminati. La Buca della Iena, come suggerisce il nome, era una tana occupata da iene durante l’ultima glaciazione, ma ospitò anche piccoli gruppi neandertaliani. L’analisi delle ossa animali è stata condotta da Angelica Fiorillo, ricercatrice dell’Università di Roma “Tor Vergata” e oggi assegnista a Bologna. I risultati indicano possibili interazioni – e forse conflitti diretti – tra predatori e gruppi umani.

Secondo Gennai, “grazie ai nuovi dati e alle datazioni al radiocarbonio, abbiamo compiuto un progresso significativo nella comprensione dei comportamenti dei Neandertal e dei fattori che hanno portato alla loro estinzione”, in un momento di cambiamento profondo innescato dall’arrivo di nuove popolazioni umane.

Prospettive future

La ricerca è finanziata dal programma Horizon Europe – Marie Skłodowska-Curie Actions MobiliTy e dal Progetto di Eccellenza 2023–2027 dell’Università di Pisa. L’obiettivo principale è capire come i Neandertal abbiano reagito all’incontro con i Sapiens nel territorio toscano. In alcuni siti del sud della regione, come la Grotta La Fabbrica (GR), sono stati ritrovati manufatti attribuiti ai primi Homo sapiens. Questi manufatti risalgono allo stesso periodo in cui sono datati i reperti della Buca della Iena. Tuttavia, nessuna traccia dei Sapiens è emersa nella zona di Buca della Iena e Grotta del Capriolo.

Questa assenza suggerisce una possibile separazione geografica o culturale, ancora tutta da chiarire. Lo studio è stato pubblicato nel 2025 sulla rivista PLOS ONE. Il titolo completo è “Buca della Iena and Grotta del Capriolo: New chronological, lithic, and faunal analyses of two late Mousterian sites in Central Italy”. Rappresenta un contributo significativo alla comprensione della preistoria italiana ed europea, con nuove prospettive sulla resilienza e il declino dei Neandertal.

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Firenze
cielo sereno
22.4 ° C
23.4 °
20.2 °
65 %
1.5kmh
0 %
Ven
36 °
Sab
36 °
Dom
34 °
Lun
35 °
Mar
25 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS

Video news