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martedì 23 Settembre 2025
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Doping ed estorsione nel ciclismo, dieci indagati nella squadra pro di San Baronto

Chiuse le indagini intorno alla Vini Zabù, nate da un episodio di positività al doping di un atleta e poi estese all'organizzazione societaria

LAMPORECCHIO – La procura di Pistoia ha chiuso le indagini sul caso che nel 2021 aveva travolto il team di ciclismo professionistico Vini Zabù, con sede a San Baronto di Lamporecchio. L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità  di Firenze, aveva preso avvio a seguito della positività di un atleta a un controllo antidoping effettuato out of competition dall’agenzia italiana Ita per conto dell’Unione ciclistica internazionale (Uci)

Il test era solo l’ultimo di una serie di episodi, ma a quel punto le verifiche si incrociarono con un’altra indagine già aperta dai Nas, dopo la segnalazione anonima giunta attraverso la piattaforma di whistleblowing dell’agenzia antidoping svizzera Stiftung Antidoping Schweiz. Negli esposti, successivamente confermati dai diretti interessati, si denunciavano non solo pratiche di doping, ma anche pressioni psicologiche e presunti ricatti economici nei confronti degli atleti.

Secondo quanto emerso, il management del team avrebbe organizzato un sistema che prevedeva il reclutamento di ciclisti rimasti senza ingaggio o con minore valore sportivo, imponendo la corresponsione di denaro o la restituzione parziale degli stipendi come condizione per correre. In alcuni casi sarebbero state fornite, a pagamento, licenze di atleta professionista ottenute da federazioni sportive estere compiacenti, simulando trasferimenti di residenza mai avvenuti.

Il quadro delineato dagli inquirenti è grave: da un lato il cosiddetto paga per correre, pratica che secondo gli investigatori avrebbe esposto atleti non pronti al professionismo al rischio di ricorrere al doping per reggere la competizione; dall’altro una forma di doping finanziario, che avrebbe consentito a squadre prive di risorse adeguate di accedere al circuito professionistico e alle sponsorizzazioni.

Al termine delle indagini, la procura ha esercitato l’azione penale nei confronti di dieci persone: sette atleti e un direttore sportivo per accuse legate al doping, oltre a tre indagati per presunta estorsione in concorso, nell’ambito del sistema paga per correre.

L’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Pistoia è fissata per il 29 settembre. 

© Riproduzione riservata

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