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PRATO – Ancora un giro di vite sui lavoratori irregolari nel territorio pratese.
Sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due cittadini cinesi per il reato di assunzione di almeno dodici lavoratori privi di permesso di soggiorno alle dipendenze di una società di Prato, operativa nel settore della stampa di tessuti per abiti da donna.
Il provvedimento – richiesto ed eseguito dalla procura diretta da Luca Tescaroli con l’ausilio del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Prato e del personale del dipartimento di prevenzione di Prato dell’Asl Toscana Centro – ha consentito di individuare il titolare di fatto e il suo principale emissario nella gestione dell’impresa e di scoprire le condizioni di sfruttamento lavorativo a cui sono risultati assoggettati i dipendenti: dodici ore di lavoro, sette giorni su sette, con retribuzione non congrua e condizioni igienico sanitarie precarie, con un gruppo di lavoratori costretti a dormire sul luogo di lavoro.
Un ruolo significativo ha svolto un lavoratore, il quale, dopo essere stato vittima di tentato omicidio, con un accoltellamento avvenuto nella sede della società, ha intrapreso una proficua collaborazione con la giustizia. In tal senso sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.
La procura invita i lavoratori sfruttati a rivolgersi alla giustizia per denunciare le condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti. L’prdinamento, peraltro, consente di otteneree il permesso di soggiorno per motivi di giustizia, che comprende un programma di reinserimento sociale volto a garantire la stabile permanenza in Italia.