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Visitazione del Pontormo: apertura straordinaria serale

Alla Villa medicea di Poggio a Caiano esposto al pubblico il capolavoro dipinto da Pontormo nel 1528-1529

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POGGIO A CAIANO – Visitazione del Pontormo: apertura straordinaria serale

Visitazione del Pontormo a Poggio a Caiano, domenica 13 ottobre la Villa medicea sarà straordinariamente aperta anche in orario serale con visite accompagnate alle ore 20, 21, 22 (prenotazione obbligatoria) per il capolavoro dipinto da Pontormo nel 1528-1529.

Ad annunciarlo via social la vicesindaca di Poggio a Caiano Diletta Bresci.

Visitazione del Pontormo tornata visitabile al pubblico nella sala del Fregio della villa medicea di Poggio a Caiano il 5 ottobre, che si può ammirare all’interno del consueto percorso di visita della villa, da martedì a domenica con ingresso ogni ora a partire dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 15.30.

La prenotazione è obbligatoria e gratuita al numero 055 877012.

Inoltre dunque domenica 13 ottobre la Villa sarà straordinariamente aperta anche in orario serale con visite accompagnate alle ore 20, 21,22.

Terminati i lavori di allestimento e realizzazione della teca protettiva la Visitazione del Pontormo, trasferita di recente dalla Pieve di Carmignano attualmente inagibile, è nuovamente esposta al pubblico nella Sala del Fregio a poca distanza dal Salone di Leone X, dove si trova un altro capolavoro del Pontormo, l’affresco con Vertumno e Pomona del 1520-21.

La Diocesi di Pistoia e di Pescia ha accolto la proposta congiunta della Direzione regionale Musei nazionali  Toscana del Ministero della Cultura e del Comune di Poggio a Caiano, condivisa anche dal Comune di Carmignano, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato, di esporre a Poggio a Caiano i dipinti della Pieve per il tempo necessario al restauro della chiesa, che versa in condizioni conservative molto critiche, tali da non garantire la sicurezza al suo interno delle opere d’arte.

La Direzione generale Musei ha stanziato un finanziamento di 35mila euro a favore della Direzione regionale Musei nazionali della Toscana per  tutte le operazioni legate all’allestimento della Visitazione nella Sala del Fregio della Villa di Poggio a Caiano e all’adeguamento delle condizioni microclimatiche della stessa.

Nella sala della Giostra del Comune di Poggio a Caiano, che ha fornito anche un importante contributo economico per il trasporto, la movimentazione della Visitazione e la realizzazione della sua teca protettiva, hanno trovato ospitalità e sono esposte da settembre le altre pale d’altare provenienti dalla Pieve: la Madonna del Carmine e santi di G. P. Naldini e i Santi,  l’Annunciazione di Ambito fiorentino), la Natività di Ambito fiorentino), la Madonna del Rosario di C. Lotti, ‘Estasi di San Francesco  del Cigoli.

La Visitazione ora esposta nella Villa di Poggio a Caiano, oggi parte del nuovo istituto autonomo del MiC – Ville e residenze monumentali fiorentine diretto da Federica Bergamini, fu dipinta dal Pontormo nel 1528-1529 ca. per la cappella dei Pinadori, famiglia di ricchi speziali antimedicei, all’interno della Pieve di Carmignano. Mai citata dal Vasari, è tornata all’attenzione della critica moderna grazie all’attribuzione di Carlo Gamba del 1924. L’attribuzione si basa su un passo del Bocchi-Cinelli (1677) che ricorda un modello preparatorio per i Pinadori riferito già all’epoca al Pontormo. Del modello si sono perse le tracce, ma sono conservati alcuni disegni preparatori nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, da cui si evince uno schema compositivo simile a quello utilizzato da Albrecht Dürer del 1497 nell’incisione raffigurante Quattro Streghe: è ben noto come il Pontormo si ispirasse frequentemente, nella forma e nei contenuti, all’arte d’Oltralpe. Dalle disposizioni testamentarie di Bartolomea del Pugliese, moglie di Paolo Pinadori, del 25 giugno 1538, si apprende che a quella data l’opera era già stata eseguita ed era destinata all’altare della famiglia nella Pieve di Carmignano. La morte di Paolo Pinadori nel 1526 è stata, con tutta probabilità, l’occasione per rinnovare la cappella di famiglia e per commissionare la nuova pala d’altare. I Pinadori, ricchi speziali fiorentini, erano anche fornitori di colori per artisti ed ebbero l’opportunità di conoscere il Pontormo per il tramite di Ludovico Capponi e della Confraternita di San Sebastiano, della quale facevano parte il giovane Bonaccorso Pinadori ma anche il Carucci e il Bronzino, che aveva anche eseguito un suo ritratto.

La pala raffigura l’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta, entrambe incinte, narrato nel Vangelo di Luca: le due figure femminili, monumentali e slanciate, si uniscono in un abbraccio così vibrante e vivo da rappresentare l’animo umano in un attimo sospeso tra il reale e l’irreale. I volti, segnati da un’espressione di profonda commozione, sembrano riflettere un’interiorità complessa e tormentata e i corpi abbigliati con colori vivaci e cangianti alimentano un’atmosfera mistica, che trascende la dimensione terrena. Il contesto è tipicamente fiorentino, con altissimi palazzi caratterizzati dal bugnato in pietra serena e cornici marcapiano.

© Riproduzione riservata

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