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Prato lancia il turismo industriale. Spettacoli e visite nelle fabbriche per raccontare storie ed emozioni

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PRATO – Si chiama Ti.Po, dove T.i.Po sta per turismo industriale Prato, un percorso di scoperta e di eventi propiziato dal Museo del Tessuto, in cui le ‘Fabbriche raccontano storie’. Il nuovo progetto turistico dell’area pratese che punta ad attrarre il turismo nazionale e internazionale. Con le fabbriche di Prato e della provincia che diventano fulcro e cuore di una nuova esperienza di viaggio. Palcoscenico e racconto allo stesso tempo, emozioni e storie. Con i palchi montati nei capannoni in cui la Prato tessile ha sempre lavorato e ha costruito il proprio destino economico. Il progetto è stato presentato a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Toscana Eugenio Giani e da Matteo Biffoni, sindaco di Prato. Con appuntamenti ogni ultimo fine settimana del mese. Visite alle archeologie industriali e al territorio in cui la manifattura è nata e che quel territorio ha plasmato. Visite alle fabbriche in attività alla scoperta delle eccellenze di prodotto e di processo produttivo basato sul riuso della materia prima e sull’economia circolare. Laboratori creativi rivolti a bambini e famiglie. Spettacoli ed eventi culturali che si terranno dentro stabilimenti in attività. Le manifatture si trasformano in teatro, ospitano eventi e provano ad accompagnare il turista portandolo a conoscere il più grande distretto tessile d’Europa.

Illustra Matteo Biffoni: “Si tratta di un progetto che parla di noi: siamo noi, ci rappresenta con la nostra cultura. E quando poi il turista arriva in città può esplorare molto altro: Filippo Lippi, Palazzo Pretorio, il Centro per l’arte contemporanea Pecci”. Per Giani “Un’idea molto originale, per un itinerario diverso non solo di archeologia industriale ma che racconta una realtà economica tuttora viva. Questo andare in fabbrica come in un museo può essere un modello anche per altri distretti industriali”.  Si complimenta per l’idea e la velocità con cui è stata messa in pratica l’assessore regionale economia e turismo Leonardo Marras. “I viaggi di affari si sono trasformati. Oltre all’evento commerciale hanno bisogno di esperienze. E qui l’idea geniale è stata trasformare quell’esperienza in fabbrica in qualcosa di popolare. Ma c’è di più: perché aprire le porte delle manifatture e socializzare ciò che si è è un manifesto di splendore e trasparenza”.  Aggiunge Ilaria Bugetti, consigliera regionale di Prato: “E’ l’invito a visitare l’altra Toscana, al di fuori dei soliti itinerari turistici e culturali. Ed è grazie al lavoro di ricerca e di riordino fatto in questi anni da tante persone che il progetto oggi può prendere vita e crescere, con tanti altri luoghi in futuro da scoprire”.  “Un’idea per un fine settimana pratese diverso, anche per famiglie”, evidenzia Gabriele Bosi, assessore turismo Comune di Prato. Non è la prima volta che il territorio laniero per eccellenza della Toscana si adopera nel portare i turisti in fabbrica: fu già fatto circa venti anni fa, la proposta si limitava allora alla promozione dello shopping negli empori aziendali.

Ti.Po Prato è un modello di turismo contemporaneo: un dentro e fuori dalle fabbriche, tra eventi culturali, spettacoli, trekking urbano e momenti per le famiglie, nella città del Museo del Tessuto, del Centro Pecci e del Mumat – Museo delle macchine tessili di Vernio, modello di imprenditorialità, cura dell’ambiente e progettazione culturale. Ogni sabato dell’ultimo fine settimana del mese Ti.Po propone spettacoli in luoghi della produzione tessile solitamente non aperti al pubblico. La domenica ci si muoverà invece sul territorio, per scoprire il patrimonio di architettura industriale e di ex fabbriche rigenerate con progetti di innovazione urbana. In programma anche laboratori didattici per bambini al Museo del Tessuto, al Centro Pecci e al Mumat.
Il 29 gennaio il palcoscenico sarà così quello dell’azienda Picchi, con uno spettacolo del musicista, comico e blogger Elianto. Il 30 gennaio toccherà al lanificio Lucchesi, con laboratori per famiglie. Il 26 febbraio l’azienda Ricceri ospiterà il giornalista Federico Rampini e il suo spettacolo ‘Moriremo cinesi?’. Il 27 febbraio occhi puntati sulla rigenerazione urbana e sulle trasformazioni subite da grandi edifici industriali del passato diventati altro: dal polo Campolmi, che in pieno centro della città ospita oggi il  Museo del Tessuto e la biblioteca Lazzerini, all’ex lanificio Bini nella corte di via Genova, oggi effervescente realtà artistica e sociale, fino alla ex Anonima Calamai, tra i più grandi complessi industriali cittadini, e il Macrolotto Zero. A marzo ci si sposta in provincia. Il 26 alla Cartaia di Vaiano, dove si esibirà il musicista Fabio Celenza, e il 27 alle origini della grande industria tessile pratese, dal Museo delle macchine tessile di Vernio all’ex lanificio Romei di Cerbaia e il villaggio fabbrica Forti de La Briglia.  Il progetto è promosso da Comune di Prato, Fondazione Museo del Tessuto, Fondazione Cdse Centro di Documentazione Storico Etnografica e dai Comuni di Cantagallo, Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano e Vernio in collaborazione con Acte (Associazione Comunità Tessili Europee), Visit Tuscany e Prato Turismo. La direzione artistica degli spettacoli è a cura di Fonderia Cultart.

 

© Riproduzione riservata

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