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SIENA – La cura non passa solo dai farmaci, ma anche dalla bellezza degli spazi. L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese sceglie la storia della fotografia per dare un nuovo volto all’accoglienza dei pazienti. È stato siglato un accordo strategico con la Fondazione Alinari.
L’obiettivo è ambizioso: trasformare il nuovo ingresso dell’ospedale, attualmente in ristrutturazione, in una galleria d’arte. Il protocollo avrà una durata di tre anni, dal 2026 al 2028. La Fondazione, ente no-profit voluto dalla Regione, custodisce un tesoro di oltre 5 milioni di beni fotografici. Un patrimonio unico al mondo che ora sarà messo al servizio della comunità ospedaliera.
Il progetto prevede tre percorsi espositivi, uno per ogni anno di accordo. I temi scelti toccano le corde dell’identità profonda: la memoria dell’ospedale, la città di Siena e i valori etici della cura. Si parte a breve. Entro febbraio, in concomitanza con l’inaugurazione dell’area ristrutturata, sarà allestita la prima mostra dedicata alle origini e alla storia del nosocomio.
“Vogliamo trasmettere senso di accoglienza e benessere”, spiega il direttore generale dell’Aou Senese, Antonio Barretta. L’ispirazione arriva dal passato glorioso di Siena. Proprio come accadeva nell’antico Santa Maria della Scala, dove l’arte conviveva con l’assistenza, anche oggi la bellezza deve sostenere il percorso terapeutico dei malati.
Per Giorgio van Straten, presidente di Alinari, si tratta di una responsabilità sociale sentita. “Mettiamo in dialogo due istituzioni dalla lunga storia”, commenta. La fotografia trova qui la sua funzione più nobile: non solo testimoniare il passato, ma umanizzare i luoghi della sofferenza, creando uno spazio capace di raccontare la forza della comunità.



