SIENA – “I migranti non sono un ‘carico residuale’. È disumano definirli così. Sono donne e uomini, bambine e bambini in cerca di un futuro migliore, di una vita migliore. Portano con loro un carico di speranza e di sogni che non possono avere nel loro paese di origine perché dilaniato da conflitti armati, violazioni e abusi dei loro diritti e delle libertà fondamentali”.
Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, Pd, in merito alla Sos Humanity che chiede lo sbarco per tutti i migranti nel porto di Catania.
Mazzeo intervenuto al convegno ‘Le rotte migratorie nei Balcani occidentali. Il ruolo della Caritas nel processo di accoglienza’, organizzato dal Laboratorio sulle disuguaglianze dell’Università di Siena.
Prosegue Mazzeo: “La Toscana è una regione che non si è mai voltata dall’altra parte, che ha sempre avuto la capacità di accogliere ed integrare. Due parole che devono “caratterizzare l’azione politica ed istituzionale. Questo è il nostro compito e il ruolo che siamo chiamati a svolgere, soprattutto oggi che il dibattito sull’accoglienza è drammaticamente attuale”.
Poi Mazzeo: “Il diritto internazionale e la nostra Costituzione prevedono forme specifiche di protezione per quei milioni di donne, uomini e bambini costretti da conflitti armati, discriminazioni, violazioni e abusi dei loro diritti e libertà fondamentali, a fuggire dal proprio paese alla ricerca di un presente e di un futuro migliori.
Ci si deve rendere conto che il fenomeno va governato altrimenti sarà irrefrenabile, anche a causa della condizioni demografiche: l’Africa nei prossimi 30 anni raddoppierà la sua popolazione arrivando a 2,5miliardi, l’Europa rimarrà pressoché stabile. Nessuno può immaginare che questo fenomeno possa fermarsi chiudendo i confini dell’Europa.
Credo sia inevitabile rendersi conto di due cose: la prima è che non possiamo consegnare le chiavi dell’ingresso in Europa ai trafficanti di esseri umani.
La seconda è che occorre però sostituire questo con canali legali di ingresso, governati, sostenibili, ma effettivi. Soltanto affrontandolo e governandolo concordemente, congiuntamente, come Unione Europea, potremo renderlo tollerabile e accettabile, nel rispetto della dignità delle persone e dell’umanità.
Il compito delle istituzioni è costruire ponti non muri”.
Mazzeo ricorda le immagini dei bambini di Lipa, intrappolati nel ghiaccio della Bosnia: “Quelle foto di profughi in fila per ricevere un pasto dalla Croce Rossa devono essere un monito. Le migrazioni non si arrestano, a noi il compito di governare questi flussi nel rispetto della persona seguendo i valori che da sempre contraddistinguono la Toscana”.