Getting your Trinity Audio player ready...
|
SIENA – Gimbo Tamberi, il fenomeno che giocò il derby di basket tra Siena e Pistoia.
E’ un’ovazione mondiale per il campione olimpico Gianmarco Tamberi salito sul tetto del mondo a Budapest con un salto d’oro da 2.36.
Un fenomeno il capitano azzurro. Che nel 2017 ha indossato la maglia del basket con Mens Sana Siena giocando una partita con Pistoia Basket.
Gianmarco Tamberi campione di tutto. Nella leggenda dello sport.
Gimbo vince il titolo ai campionati del mondo di atletica con il nuovo allenatore Giulio Ciotti dopo la rottura col padre allenatore storico. Ma è a papà Marco che Gimbo dedica l’oro nel salto in alto di Budapest subito dopo l’abbraccio all’amico rivale e oro olimpico Barshim e il tuffo nella vasca dei tremila siepi.
“Mio papà Marco mi ha insegnato a saltare. Quello che ho fatto è anche grazie al percorso condotto insieme a lui. Non è stato facile separarmi da lui, digerire un cambiamento del genere, non ci parliamo da tanto tempo. Ma è merito anche di quello che mi ha insegnato. Devo ringraziare Giulio Ciotti e Michele Palloni per come si sono approcciati a questa nuova sfida, un team affiatatissimo”.
La festa a Casa Italia per il capitano della Nazionale di atletica. Dopo la grande festa per il fiorentino Leonardo Fabbri, vice campione del mondo nel peso con uno straordinario 22.34.
Leonardo Fabbri qualificato per la finale mondiale con l’ultimo lancio a disposizione. Gimbo Tamberi qualificato per la finale mondiale con l’ultimo salto a disposizione a quota 2.28.
Oro mondiale per Tamberi davanti allo statunitense Harrison che salta anche lui 2.36 ma al secondo tentativo. Bronzo per Barshim con 2,33.
Il presidente Fidal Stefano Mei, che è stato campione europeo nei diecimila metri: “Gimbo a mio parere è nell’Olimpo degli atleti azzurri con Pietro Mennea e Adolfo Consolini, il grande discobolo che ha gareggiato negli anni ’40 e ’50 vincendo tutto. Mi ha fatto emozionare ancora una volta come a Tokyo e anche a Eugene, dove in condizioni precarie fece una gare eccellente finendo quarto, secondo me la migliore della carriera”.
Tamberi: “Pazzesco e non riesco neanche a sentirmelo dire che sono campione del mondo! È una sensazione unica, riuscire a battere atleti che sembrano superiori. Prima della gara ho fatto un ottimo riscaldamento. Uno dei migliori della mia vita, e avrei potuto solo distruggere tutto con la mia testa. Conosco gli avversari, sapevo che poteva servire più di 2,38 per vincere. Ho cercato di essere me stesso in pedana, di rimanere concentrato, e a 2,36 mi sono reso conto che era un possibile match point. Se c’è un’opportunità, devi mettercela tutta. Mi sento ripagato di tutti i sacrifici fatti, so quanto ho investito nel mio team e questo non è uno sport individuale, se c’è un lavoro di squadra che richiede tanta dedizione. Quando si cambia guida tecnica dopo dodici anni si esce dalla comfort zone e la paura è tanta, mi sono caricato di tante responsabilità”.
Mei: “Gimbo ha dimostrato ancora una volta di essere un atleta fenomenale, che sa trasformarsi nella occasioni che contano. Sono estremamente felice per lui, con il titolo mondiale all’aperto ha chiuso un ciclo incredibile che nessuno altro atleta italiano ha mai realizzato. Bella anche la dedica del titolo iridato al padre che non lo allena più da qualche mese e con il quale i rapporti si erano raffreddati. E’ sempre difficile entrare nei rapporti familiari e me ne guardo bene però penso che quelle parole segnino un riavvicinamento e da padre mi fa molto piacere”.
Gianmarco Tamberi chiude il suo fantastico cerchio. Dopo il trionfo olimpico a Tokyo nel 2021 e i due successi europei del 2016 e 2022, a Budapest il campione marchigiano con l’oro mondiale completa una prestigiosa tripletta, riuscita nella storia dell’atletica azzurra solo ad Alberto Cova nei 10.000 metri.