fbpx
13.8 C
Firenze
domenica 19 Maggio 2024
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Frana argine discarica Cava Fornace, Aurelia invasa da liquami

Sindaco di Pietrasanta Giovannetti: "Un disastro. Non doveva succedere. Adesso pensiamo a messa in sicurezza. Poi sedi opportune per cause e responsabilità". Aperto Centro operativo comunale. Arpat: "Presunto percolato". Analisi

Getting your Trinity Audio player ready...

PIETRASANTA – Frana argine discarica Cava Fornace, Aurelia invasa da liquami.

Sversamento liquami, frana argine discarica di Cava Fornace, copioso sversamento di liquami lunedì 6 maggio che invadono l’Arelia. Il sindaco Giovannetti apre Coc Centro operativo comunale. Sul posto Arpat che in una nota parla di “presunto percolato”.

Alberto Stefano Giovannetti, sindaco di Pietrasanta, provincia di Lucca: “Un disastro. La sicurezza va garantita sempre. Questa cosa non doveva succedere: non sappiamo ancora perché sia accaduta ma è un’avvisaglia pericolosa”

Il punto di Giovannetti con gli assessori Tatiana Gliori (ambiente e protezione civile) e Matteo Marcucci (lavori pubblici), hanno partecipato il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti con l’assessore all’ambiente Giulio Francesconi e il vicesindaco di Forte dei Marmi Andrea Mazzoni, oltre ad alcuni tecnici dei vari enti municipali interessati.

L’evento è stato individuato poco prima delle 7 lunedì 6 maggio: sul posto sono intervenuti, oltre al gestore Programma Ambiente Apuane, i vigili del fuoco di Massa Carrara, che hanno mantenuto nella maggior sicurezza possibile gli ambienti e le strutture della discarica; la polizia municipale di Pietrasanta e di Montignoso; i Carabinieri; unità tecniche di Arpat, Gaia, del Consorzio di Bonifica e della protezione civile dei due Comuni sul cui territorio insiste Cava Fornace.

L’agenzia Arpat ha eseguito i campionamenti sul posto e inviato i materiali ai laboratori per analisi, il cui esito è atteso nelle prossime ore. Una parte del liquido che fuoriusciva dal versante, il punto del Comune di Pietrasanta, è stata convogliata in fognatura nera grazie all’intervento di Gaia; un’altra parte in una vasca di prima pioggia della stessa discarica e in una porzione ulteriore “recuperata” da autobotti messe a disposizione dallo stesso gestore del servizio idrico. Le amministrazioni comunali sono in attesa dei risultati delle analisi di Arpat per valutare ogni possibile provvedimento conseguente all’accaduto.

Giovannetti: “Ora dobbiamo pensare a mettere in sicurezza la struttura e i nostri territori. ci saranno poi le sedi opportune per accertare cause e responsabilità di quello che è successo, fermo restando l’obbligo a carico del gestore della discarica di presentarci una relazione sull’evento e di collaborare al ripristino dei luoghi. Di certo, vista la prova conclamata della fragilità di quest’area, oggi più che mai pensare di alzare a 98 metri la quota di conferimento in discarica è del tutto fuori discussione”.

Giovannetti “ha ribadito la volontà sua e dell’amministrazione comunale di Pietrasanta di lavorare per la chiusura dell’ex Cava Viti, orientamento su cui si era pronunciato, a suo tempo, anche il consiglio regionale della Toscana”.

Lorenzetti: “Quanto successo questa mattina mette in luce una fragilità dell’impianto che ci preoccupa. Non sembra esserci comunque un pericolo immediato, il cemento amianto, contenuto in apposite celle compatte non è interessato dallo smottamento che ha coinvolto gli argini della discarica. L’ipotesi di acque piovane mescolate a terre non sembra rappresentare un pericolo evidente ma attendiamo conferme o smentite da Arpat che sta conducendo le analisi. È essenziale comprendere cosa è accaduto e valutare, monitoreremo la situazione con i nostri uffici ambientali e condurremo le verifiche necessarie per capire la portata dell’incidente.

Rimane un dato fondamentale: siamo a una svolta. Non possiamo permetterci di mantenere aperta questa discarica. Dal percorso di Paur, richiesto anche dal Comune di Montignoso, emerge chiaramente la volontà politica di verificare lo stato dell’arte della discarica di Cava Fornace. La chiusura del sito è una soluzione che condividiamo tutti ma la mia preoccupazione è la successiva gestione: la chiusura deve essere accompagnata da risorse adeguate e una sorveglianza attenta. Immaginiamo se un evento simile fosse accaduto con la discarica già chiusa. Ho lanciato ripetuti allarmi su questo tema: la chiusura da sola non è sufficiente, è necessario un piano di gestione post-mortem”.

Mazzoni: “La nostra posizione è stata sempre quella di arrivare a una chiusura del sito prima possibile e il tema lo abbiamo affrontato da anni e anni con passaggi in consiglio comunali e ricorsi, con l’interessamento anche in prima persona in modo deciso dal nostro delegato all’Ambiente Enrico Ghiselli che ha mostrato sempre una grande sensibilità all’argomento. E’ chiaro che la chiusura debba essere gestita garantendo anche il dopo dell’area, prevedendo la bonifica del sito. Probabilmente e certamente non per responsabilità di nessuno presente stamani è stata fatta in un posto non adatto per poter realizzare una discarica. Ovviamente anche se non siamo interessati direttamente da questa fuoruscita, monitoreremo attentamente la situazione attendendo in primo luogo le analisi di Arpat”.

Nel primo pomeriggio il Comune di Pietrasanta ha aperto il Centro Operativo Comunale (Coc), struttura di protezione civile attraverso la quale vengono coordinati interventi di emergenza che richiedono anche il concorso di enti e aziende esterne. Per la gestione dell’evento sono state interessate anche le Prefetture di Lucca e Massa Carrara.

Comunicato Arpat: “Questa mattina, verso le ore 7.30, ARPAT è stata attivata in emergenza attraverso la Sala operativa della Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze.

L’emergenza in questione è riconducibile ad un evento franoso avvenuto all’interno della discarica gestita dalla ditta Programma Ambiente Apuane SpA e localizzata tra i Comuni di Montignoso e Pietrasanta lungo la via Aurelia, a seguito di cedimento strutturale di una parete, con conseguente fuoriuscita di presunto percolato.

ARPAT è intervenuta tempestivamente sul posto per acquisire le informazioni sull’accaduto ed il campionamento delle acque fuoriuscite, che sono state inviate ai laboratori per le verifiche analitiche.

Gli esiti degli accertamenti sui campioni prelevati da ARPAT saranno resi noti appena possibile.

Durante il sopralluogo è stato verificato che il crollo e la conseguente fuoriuscita delle acque hanno riguardato la parte della discarica posta a sud est e attualmente non coltivata; il crollo non ha coinvolto aree attrezzate della stessa, né aree dedicate ad accogliere materiali, anche contenenti amianto, in attesa di essere posizionati a destino.

Le acque fuoriuscite dall’ingresso dell’impianto hanno raggiunto la strada Statale Aurelia, che è rimasta transitabile, ed il canale adiacente la strada che confluisce nella Fossa Fiorentina.

Nel frattempo, la ditta si è attivata per i lavori di contenimento per evitare che il liquido in uscita dall’impianto continui a defluire sulla strada”.

© Riproduzione riservata

spot_img
Firenze
cielo sereno
13.8 ° C
16.3 °
11.6 °
82 %
2.6kmh
0 %
Dom
26 °
Lun
25 °
Mar
20 °
Mer
23 °
Gio
21 °

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS