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MONTESPERTOLI – Nuovo biodigestore a Montespertoli, investimento da 75 milioni
Nuovo biodigestore a Montespertoli, Alia Multiutility ha presentato martedì 23 aprile a Montespertoli, Firenze, il nuovo impianto biodigestore per il trattamento dei rifiuti di Casa Sartori. Investimento complessivo 75 milioni di euro. Impianto da 160mila tonnellate di rifiuti da raccolte differenziate,145.000 di rifiuti organici e 15.000 di verde. Producendo circa 12 milioni di metri cubi di biometano e 35.000 tonnellate di compost.
Presenti all’inaugurazione del nuovo biodigestore a Montespertoli, insieme ai sindaci del territorio, col sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini e il sindaco di Firenze Dario Nardella, ai rappresentanti della Città metropolitana di Firenze e ai vertici di Alia, anche il presidente della Regione Toscana Giani e l’assessora regionale all’ambiente Monni.
Il polo è in grado di sostenersi con pannelli fotovoltaici ed energia rinnovabile, e al suo interno sono stati piantati 360 alberi.
Per Alia l’impianto è fra i primi cinque in Italia nel trattamento integrato anaerobico-aerobico dei rifiuti organici.
Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility: “L’inaugurazione di questo impianto segna un momento di svolta nella nostra visione industriale”.
Il nuovo digestore anaerobico per la produzione di biogas, sorto al posto dell’ex discarica di Casa Sartori, sottolinea Regione Toscana, “è oggi un impianto perfettamente inserito nell’ambiente circostante grazie al lavoro svolto dal Comune e da Alia, con grande cura e attenzione all’innovazione tecnologica. Giani ha ricordato che in queste ultime settimane sono iniziati gli abbattimenti dei due inceneritori di San Donnino a Firenze e Scarlino ed è stato inaugurato il biodigestore, segni evidenti e tangibili della transizione ecologica intrapresa dalla Toscana. La strategia intrapresa dalla Regione verso l’autosufficienza impiantistica nel trattamento dei rifiuti prodotti nel territorio regionale era un progetto ambizioso, che si sta realizzando, tra l’altro in modo armonico con la bellezza del paesaggio toscano e la sostenibilità economica”.
Come sottolinea Alia, il nuovo Polo impiantistico di Casa Sartori è “realtà destinata a diventare un’eccellenza nazionale nel sistema dell’economia circolare”.
“Con un investimento complessivo di 75 milioni di euro, l’impianto segna un importante passo avanti verso la produzione di energia green grazie alla gestione sostenibile dei rifiuti. A soli due anni dall’apertura del cantiere, Alia festeggia la conclusione
dei lavori che, in tempi record, hanno portato alla realizzazione di quattro digestori anaerobici per il trattamento dei rifiuti organici e la produzione di biogas, combustibile che viene poi trasformato in biometano, una fonte totalmente rinnovabile, flessibile, efficiente ed esempio perfetto di economia circolare.
Fra i principali interventi realizzati all’interno del sito da Alia Multiutility, anche
il revamping e il potenziamento della sezione compostaggio, già attiva a Montespertoli, e la
riqualificazione complessiva dell’intera area grazie a un progetto architettonico ad alta sostenibilità che si sposa in pieno con il suggestivo paesaggio del Chianti fiorentino”.
Conclusa l’attuale fase di marcia industriale a regime e il successivo collaudo prestazionale,
l’impianto potrà trattare ogni anno fino a 160.000 tonnellate di rifiuti da raccolte differenziate producendo circa 12 milioni di metri cubi di
biometano e 35.000 tonnellate di compost. “Numeri che permetteranno al polo di Montespertoli di entrare fra i primi cinque in Italia nel trattamento integrato anaerobico-aerobico dei rifiuti organici e di essere considerato come il più importante del suo genere nel Centro Italia. Il territorio della Toscana centrale entra così in una nuova fase: quella dell’autosufficienza nella gestione dei rifiuti organici, con un ruolo da assoluta protagonista nella produzione di energia pulita grazie al biometano e al compost”.
Prosegue Alia: “Questi elementi permetteranno di chiudere la catena dell’economia
circolare, un percorso da tempo suggerito dall’Unione Europea e da altri importanti enti ambientali mondiali in ambito di sviluppo sostenibile. In particolare, il biometano rappresenta un importante contributo per ridurre la dipendenza dalle importazioni e per consentire il passaggio da un’economia basata sui carburanti fossili ad una più pulita e sostenibile. Da sottolineare che, durante i lavori di revamping, l’impianto ha continuato a garantire la propria attività consentendo,
nonostante la presenza del cantiere, conferimenti per oltre l’80% dei rifiuti organici, limitandone in tal modo l’invio fuori regione”.
Perra: “L’inaugurazione di questo impianto segna un momento di svolta nella nostra visione industriale. Trasformare i rifiuti in biogas, e quindi in energia green, non è solo una sfida tecnologica, ma un’imperativa necessità ambientale.
Questo impianto, il più grande dell’Italia centrale e fra i primi di tutto il Paese, è un simbolo tangibile del nostro impegno per un futuro sostenibile. Sappiamo bene che, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni, è necessario aumentare la produzione di energia rinnovabile in tutta Europa. In questo senso, oltre al solare e all’eolico, anche il biometano può svolgere un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione.
Tutto questo lo facciamo nel cuore verde della Toscana con un progetto non solo al top dal punto di vista tecnologico, ma anche di alto livello architettonico, curato nei minimi dettagli, che armonizza in modo suggestivo il Polo di Casa Sartori nel paesaggio del Chianti fiorentino. Ecco perché il nuovo impianto di Montespertoli è per noi grande
motivo di orgoglio e indicazione concreta della strada che Alia Multiutility intende percorrere”.
Alberto Irace, amministratore delegato di Alia Multiutility: “Oggi si avvia l’esercizio di un impianto che, all’interno della visione del nostro piano industriale,
riveste un valore strategico per l’autosufficienza della Toscana e per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Il Polo di Montespertoli rappresenta una risposta concreta alla storica carenza di impianti per gestire la frazione organica dei rifiuti urbani, che in Toscana rappresenta oltre il 40% della raccolta differenziata. Senza considerare che il biometano è una preziosa risorsa energetica rinnovabile, che svolge un ruolo chiave nella decarbonizzazione dei settori energetici e dei trasporti, riducendo in modo netto le emissioni di anidride carbonica”.