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Alluvione Alto Mugello, Giani e Figliuolo in elicottero

Sopralluogo di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio. Giani: "Inizia fase della ricostruzione". Figliuolo: "Grande lavoro dei sindaci"

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Alluvione Alto Mugello, Giani e Figliuolo in elicottero.

Il generale Francesco Paolo Figliuolo e il presidente Regione Toscana Eugenio Giani oggi mercoledì 12 luglio hanno sorvolato in elicottero le aree colpite dall’alluvione in Alto Mugello.

Figliuolo nominato dal Governo Meloni commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, con Giani vice insieme a Bonaccini e Acquaroli.

Un incontro che, sottolinea Regione Toscana ha  segnato una prima presa in carico della situazione nei comuni della Romagna toscana.

Figliuolo e il presidente  Eugenio Giani hanno sorvolato in elicottero Firenzuola, Marradi,  e Palazzuolo sul Senio.

 

Alluvione Alto Mugello, Giani e Figliuolo in elicottero
Alluvione Alto Mugello, Giani e Figliuolo in elicottero

Sono i Comuni dell’Alto Mugello per i quali è stata dichiarata emergenza nazionale.

Dopo il sopralluogo, insieme al direttore del Dipartimento della Protezione civile regionale Giovanni Massini, Giani e Figliuolo “si sono confrontati ad un ampio tavolo in palazzo Strozzi Sacrati a cui hanno partecipato il sindaco di Marradi Tommaso Triberti, di Firenzuola Giampaolo Buti, di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti  e di Londa Tommaso Cuoretti.

Le rappresentanze di Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Cia, Coldiretti, Lega Coop, Cgil, Cisl e Uil e i delegati di Prefetto e Questore.

Per Giani e Figliuolo il punto con la Protezione civile regionale.

Giani: “Finita la fase della primissima emergenza in cui sono intervenuti i sindaci con ordinanze di somma urgenza, oggi inizia la fase della ricostruzione. Il generale Figliuolo è il punto di riferimento per  le tre  regioni colpite con cui i presidenti di Regione collaboreranno in veste di sub commissari. Lo sguardo che noi dobbiamo mantenere è quello di pensare ad una ricostruzione che abbia la prospettiva di rileggere  i territori per il futuro. Ed è questo quello di cui mi sento profondamente investito. Realizzare  interventi che sul piano della difesa del suolo, del miglioramento e ricostruzione di una viabilità adeguata, e col  supporto alle attività economiche  consentano alle persone di rimanere in questi comuni contrastando lo spopolamento. E’ questa la bussola che ci deve orientare”.

Poi: “Insieme al generarle Figliuolo che ringrazio e con cui ho già collaborato positivamente  durante l’emergenza Covid abbiamo volato sulle zone direttamente toccate in Toscana. Ci siamo confrontati aggiornando anche il numero di frane, oltre  400 complessive, che hanno danneggiato la viabilità, sia delle strade comunali, che vicinali e  provinciali. Il successivo confronto con le categorie economiche rappresentate ai massimi livelli, insieme ai sindaci e al mondo sindacale, ha segnato l’inizio di una nuova fase operativa di scambio e lavoro di squadra per ripartire”.

Figliuolo: “Ringrazio il presidente Giani per l’attività di oggi culminata con l’incontro con i sindaci delle aree interessate, il mondo produttivo, le parti sociali e tutte le realtà che saranno chiamate in causa anche in futuro quando andremo ad elaborare i piani per il territorio. In questo momento siamo nella fase in cui si deve passare dall’emergenza alla ricostruzione, ma questo passaggio deve avvenire in un continuum senza cesure.

Ho visto sorvolando il territorio l’ampiezza delle frane. Ma ho anche visto il grande lavoro  che hanno fatto i sindaci con gli interventi di somma urgenza che sono ancora in atto. Una parte del ristoro avviene con le ordinanze di Protezione Civile, l’altra parte invece spetta alla struttura commissariale. In questo momento è in atto proprio il passaggio di consegne.

Il mio primo pensiero è far sì che molti sindaci che hanno dato una prima sicurezza al territorio possano avere ristoro delle risorse che hanno impiegato. Perché sono piccoli comuni che non hanno fondi così cospicui. Poi dobbiamo pensare alla messa in sicurezza perché non possiamo permettere lo spopolamento della montagna. Messa in sicurezza che significa innanzitutto viabilità, indispensabile per il mantenimento delle attività produttive. Infine in un piano di prospettiva dobbiamo tenere conto di quello che ci sta dicendo la natura con i cambiamenti climatici”.

© Riproduzione riservata

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