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Alluvione, Giani: “La macchina regionale ha funzionato, serve un piano speciale per il Mugello”

Il presidente in consiglio regionale: "Dopo gli ultimi eventi sono tutte le condizioni per richiedere lo stato di emergenza nazionale"

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FIRENZE – Bilancio degli interventi del maltempo oggi in aula per il governatore Eugenio Giani. 

“La risposta a quanto accaduto tra venerdì 14 e sabato 15 marzo è stato frutto di una previsione ben calibrata dalla Regione Toscana, attraverso sistemi di allarme e comunicazioni agli enti locali, chiamati ad assumere le azioni conseguenti”. Così ha esordito in aula il presidente della giunta regionale, Eugenio Giani, presentando una informativa sui recenti eventi alluvionali.

La Regione, come riferito dal governatore, ha “sufficientemente innalzato il livello di allerta, ed il lavoro dei sindaci con provvedimenti adeguati ha funzionato”. Ricordiamo la chiusura delle scuole nella quasi generalità dei comuni, dei parchi, dei cimiteri e dei giardini pubblici, che hanno fortemente limitato i danni nei confronti delle persone. Il maltempo ha causato soprattutto “situazioni delicate” sul fronte delle alluvioni e delle frane, che hanno compromesso il Mugello, in particolare i comuni di Marradi e Palazzuolo sul Senio. Ed i danni si devono non tanto al fiume Arno, quanto ai suoi affluenti, basti pensare alla Sieve e al Carza, che ha determinato la chiusura della 65 Bolognese. Da qui la necessità di concentrarsi sulla “delicatezza del reticolato idrico cosiddetto minore”, visto che i sistemi di protezione dei principali corsi d’acqua hanno funzionato.

Il presidente ha quindi ricordato le fondamentali opere strutturali realizzate o in via di completamento come la cassa di espansione di Pizziconi 1, a Figline Incisa; la grande valvola dei Renai, per lo sfogo dell’Ombrone e del Bisenzio; e scendendo verso il mare, l’area di espansione di Roffia, a San Miniato, per arrivare all’apertura dello Scolmatore a Pontedera, del cui “funzionamento siamo davvero orgogliosi”, ha affermato Giani, ricordando gli interventi della Regione negli anni 2016-2017.

E proseguendo nell’informativa all’aula, il governatore ha ricordato l’esondazione del torrente Orme a Empoli, che ha toccato cantine, garage, primi piani delle case, con problematicità a Cerreto Guidi, Stabbia e Vinci zona industriale, Sovigliana e Spicchio; per risalire verso Lastra a Signa, San Donnino e parte del Comune di Campi Bisenzio; senza dimenticare l’area della Sieve: Pelago, Molin del Piano, Rufina, San Piero a Sieve, Scarperia, Vicchio.

Una panoramica per dire “che ci sono tutte le condizioni per richiedere lo stato di emergenza nazionale, che pongo a gran voce, poiché fondamentale”, ha ribadito Giani, ricordando di aver affrontato la questione con la massima costruttività con il direttore della protezione civile.

E ritornando sul dissesto causato dalle frane, il presidente ha ricordato la chiusura della 302 Faentina: “domani sono convocati da me i sindaci del Mugello per fare il punto su tutti gli interventi necessari – ha affermato – occorre infatti un vero e proprio piano specifico per il Mugello, un territorio investito negli ultimi anni da 4 alluvioni e 1 terremoto, e con i fiumi che stanno cambiando destinazione rispetto al loro letto naturale”.

In tale contesto “sono sempre più convinto che dobbiamo fare riferimento a strumenti straordinari come i piani di adattamento ai cambiamenti climatici, che definisco Pac, con priorità assoluta di azione nella riqualificazione o ricollocazione di opere pubbliche”, ha concluso.

© Riproduzione riservata

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