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FIESOLE – Le politiche abitative della Regione Toscana, il valore sociale della casa. Al teatro di Fiesole gli stati generali dell’edilizia residenziale pubblica, housing e infrastrutture sociali, per fare il punto sugli obiettivi raggiunti a fine del quinquennio 2020-2025 e riflettere su prospettive ed opportunità per il futuro
Una giornata intensa di interventi che ha visto, sotto l’egida della Regione, la partecipazione di numerosi enti, istituzioni soggetti gestori, tecnici e studiosi. Ad aprire i lavori dopo i saluti della sindaca di Fiesole Cristina Scaletti gli interventi del presidente Eugenio Giani e dell’assessora alle politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale Serena Spinelli.
“La casa è un diritto fondamentale e la Toscana si sta dimostrando a livello nazionale una delle Regioni più impegnate su questo tema – ha detto il presidente Giani – Questo non solo attraverso gli interventi specifici di edilizia popolare, ma anche attraverso le rigenerazioni urbane che abbiamo favorito sia con risorse nazionali, penso al progetto Pinqua, sia con risorse di carattere regionale. Nelle rigenerazioni urbane l’aspetto della casa si intreccia con la qualificazione delle infrastrutture e degli spazi pubblici e ci pone come obiettivo principale non solo il diritto all’abitare, ma anche la qualità dell’abitare. La casa come diritto sociale essenziale nel modello di welfare toscano, nella logica integrata che crea la comunità. Su questo vogliamo puntare per costruire il modello dell’abitare nei prossimi anni”.
Secondo l’assessora Serena Spinelli “per quanto riguarda le politiche abitative l’impegno della Regione è stato un impegno di legislatura, in cui abbiamo investito risorse per quasi 180 milioni di euro, con l’impulso determinante del piano casa regionale. Dalle risorse complementari del Pnrr, che siamo impegnati a utilizzare al meglio, unitamente alle scelte fatte nell’impiego del Fondo di sviluppo e coesione e di risorse proprie del bilancio regionale. Quindi l’impegno per le politiche dell’abitare è continuo, in un mondo che è cambiato completamente dall’inizio della legislatura e nel post covid. Il bisogno delle famiglie è sempre crescente e, sebbene la Toscana abbia dimostrato migliori anticorpi rispetto ad altre regioni, dare risposte adeguate sul tema dell’abitare resta una sfida e una priorità assoluta.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questa giornata: amministratori, tecnici, soggetti gestori, la mia struttura, per l’altissimo profilo degli interventi. Oggi abbiamo parlato di casa, non tanto identificandola con le “mura”, ma piuttosto intesa secondo il concetto di comunità. La casa è al centro del modello di sviluppo che prende la cura e il sociale a proprio punto di riferimento. In questi cinque anni abbiamo provato a rappresentare il nostro modello di welfare, per una Toscana che non lascia indietro nessuno”.
Nella legislatura che si sta chiudendo, con il nuovo impulso dato a seguito dell’approvazione del Piano casa nel marzo del 2024 e coerentemente con lo sviluppo di programmi pluriennali già in essere, è stato massimo e costante l’impegno in materia di sviluppo e manutenzione del patrimonio Erp, cioè in termini di offerta di abitazioni per la parte di popolazione in maggiore difficoltà di fronte a una crisi nell’accesso a una casa a costi accessibili.
Il totale degli interventi attivati da Regione Toscana nel quinquennio 2020-2025 supera i 250 milioni di euro per le politiche abitative.
In particolare sono stati erogati ai soggetti attuatori degli interventi, in attuazione di diverse misure, complessivamente oltre 170 milioni di euro, di cui circa 35 milioni per nuovi alloggi, e 135 milioni per interventi sul patrimonio esistente, che necessita particolarmente di manutenzione considerata la vetustà degli edifici (oltre la metà realizzati prima degli anni Settanta).
In questa ottica particolare rilevanza assume negli ultimi tre anni il Piano nazionale complementare al Pnrr, che ha una dotazione per la Regione Toscana di circa 93 milioni di euro, di cui 73 già erogati, con interventi di efficientamente energetico e consolidamento statico su oltre 2700 alloggi, con un avanzamento di oltre il 70% e conclusione prevista per tutti gli interventi entro il termine del programma fissato al 31 marzo 2026.
Per quanto riguarda l’housing sociale (a beneficio di coloro che non possono accedere all’edilizia popolare né permettersi il libero mercato) la Regione ha deciso di aderire, con un intervento da 7 milioni di euro, a un nuovo fondo immobiliare nell’ambito del Fondo nazionale per l’abitare (Fna). Uno strumento di comprovata efficacia, che è stato rinnovato e per il quale la Regione ha avviato una procedura di evidenza pubblica volta ad individuare il soggetto gestore del fondo.
Dal 2014 a oggi grazie a un primo fondo immobiliare Fht (Fondo Housing Toscano) è stato possibile mettere a disposizione più di mille alloggi di housing sociale, che sono stati poi o venduti, a costi accessibili, ai cittadini toscani o affittati, a canone calmierato e con regole certe di assegnazione, e con una condivisione degli interventi abitativi da parte dei destinatari.
Secondo il delegato politiche abitative ed Erp di Anci e sindaco di Massa Francesco Persiani: “Parlare di casa vuole dire soprattutto parlare di persone, ed è un tema centrale nell’agenda di tutti i sindaci, a rappresentare le forti difficoltà che si stanno attraversando in questo ambito. Anci Toscana è in prima linea nell’esprimere queste difficoltà anche a livello nazionale. Bisogna rafforzare il ruolo dei Comuni nella governance delle politiche abitative, accompagnare gli interventi ‘fisici’ con una risposta integrata sociale, attenta ai diversi profili di bisogno. La Toscana sta facendo un ottimo lavoro da questo punto di vista, ma abbiamo davanti ancora tanto lavoro da fare. Anci Toscana c’è“.