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FIRENZE – Inaugurazione anno giudiziario 2025: protesta dei magistrati
Protesta dei magistrati organizzata da Anm, associazione nazionale magistrati, sabato 25 gennaio in occasione dell’inaugurazione anno giudiziario 2025.
Protesta nazionale, protesta dunque anche a Firenze: coccarde sulla toga, Costituzione in mano e fuori aula quando interviene il rappresentante del governo.
A Firenze i magistrati hanno lasciato l’auditorium quando è stata data la parola ad Antonio Sangermano, rappresentante del ministero della Giustizia.
Alla cerimonia, iniziata con la relazione del presidente della Corte d’appello Alessandro Nencini, a proseguire la relazione del procuratore generale Ettore Squillace Greco, partecipano per il Csm il consigliere Roberto Romboli e per il ministero della Giustizia Antonio Sangermano.
“Per onestà intellettuale devo dire che condivido e faccio mie le ragioni di allarme espresse dai colleghi che hanno lasciato l’aula”, così il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Firenze, Ettore Squillace Greco, iniziando il suo intervento in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Alessandro Ghelardini, presidente sezione toscana Anm
: “E’ un gesto verso un disegno riformatore costituzionale che non condividiamo e che riteniamo inutile per noi magistrati e dannosa per i cittadini. Le priorità del mondo della giustizia sono ben altre: la durata dei processi” e “la riforma non modificherà in nulla l’attuale situazione”.
Per Ghelardini “si va a intervenire su un assetto ordinamentale perché si sostiene che ad oggi ci sia un deficit di terzietà del giudice. L’esperienza, anche recente, dimostra che l’attuale assetto della magistratura è in grado di valutare con piena indipendenza e terzietà le richieste dei pubblici ministeri, magistrati che come noi condividono il medesimo percorso professionale. Tutta questa necessità di intervenire sull’ordinamento giudiziario con questa separazione che noi riteniamo pregiudizievole dell’interesse dei cittadini, in realtà non può essere una priorità”.