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FIRENZE – Galleria dell’Accademia, sere d’estate con i capolavori
La Galleria dell’Accademia di Firenze torna ad aprire le porte al pubblico nelle sere d’estate.
A partire dal 13 giugno fino al 31 ottobre 2023, tutti i martedì sarà possibile visitare il museo fino alle ore 22.00. E tutti i giovedì fino alle 21.00.
E dunque si potranno trascorrere le serate con i capolavori ospitati dal museo.
Tra cui il celebre David di Michelangelo che tanto ha fatto parlare nel mondo in questi mesi.
La direttrice Cecilie Hollberg: “Un’iniziativa che è stata molto apprezzata negli anni precedenti. Consente di diluire il notevole numero di presenze che affolla la Galleria, soprattutto in questo momento dell’anno”.
In questa prima settima di giugno boom di visitatori, una media di circa 8.000 al giorno che supera del 56% gli ingressi del 2019, nel periodo corrispondente.
Le visite serali consentiranno di godersi in tutta tranquillità una passeggiata notturna all’interno della Galleria dell’Accademia. In queste ore della sera, la luce delle sale cambia e, grazie alla nuovissima illuminazione a led, le opere si presentano ai visitatori sotto un’altra atmosfera.
Le superfici plastiche delle sculture di Michelangelo acquistano una morbidezza del tutto speciale che cattura lo sguardo.
Nella Gipsoteca i personaggi in gesso ritratti da Lorenzo Bartolini nell’Ottocento. Tra di loro l’effigie in marmo di Napoleone, recente acquisizione del museo.
La collezione dei dipinti, tra le più importanti e ricche a livello internazionale per quanto riguarda la produzione dei maestri fiorentini dal Duecento al Cinquecento.
Adiacente alla sala del Colosso, dominata dal bozzetto in terra cruda del Giambologna, raffigurante Il Ratto delle Sabine, si trova la recente saletta dedicata al Quattrocento che custodisce due capolavori come il cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia, fratello di Masaccio, e la Tebaide di Paolo Uccello.
E per i cultori della materia, nella sezione degli strumenti musicali si trovano molte eccellenze come la viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari.
Entrambi parte del quintetto realizzato nel 1690 per il Gran Principe Ferdinando de’ Medici.
Un violoncello di Niccolò Amati del 1650, una spinetta ovale e un clavicembalo in ebano, entrambi costruiti da Bartolomeo Cristofori.
Un pezzo unico nel suo genere è il Salterio in quanto costituito in tutte le sue parti da qualità diverse di marmo.